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I Comuni chiedono risposte concrete a Poste Italiane

Da ogni parte della Liguria arrivano segnalazioni di code e difficoltà a causa di riduzioni di orario degli uffici e carenza di Postamat.

 

La riduzione degli orari di apertura al pubblico degli uffici postali e la carenza di postamat almeno laddove non siano presenti sportelli bancari stanno diventando problemi insostenibili per molti comuni liguri, soprattutto quelli periferici e di piccole dimensioni situati nell’entroterra.

Sono ormai numerosi i sindaci sul piede di guerra a causa di situazioni che si vengono a generare quotidianamente nei comuni, come le code chilometriche nelle vie e piazze con continui assembramenti e rischi di malori nella popolazione più anziana esposta al freddo invernale.

Le segnalazioni di disservizi che giungono agli uffici di Anci Liguria ormai non si contano più, e riguardano l’intera regione: le ultime pervenute riguardano i comuni di Borghetto Vara, Carro, Zignago (La Spezia); Busalla (Genova); Altare, Bardineto, Bormida, Cairo Montenotte, Calizzano, Carcare, Celle, Cengio, Cosseria, Dego, Giusvalla, Mallare, Millesimo, Murialdo, Osiglia, Pallare, Piana Crixia, Roccavignale, Vado Ligure (Savona); Aquila d’Arroscia, Borgomaro, Ceriana, Chiusavecchia, Cipressa (Imperia).

Lunedì 3 dicembre si è tenuto il tavolo regionale con Poste Italiane, convocato dal vicepresidente della Regione Liguria Alessandro Piana, per discutere delle problematiche riscontrate soprattutto nei piccoli comuni relative alla riduzione dei servizi postali. Oggi Piana ha inviato ai vertici delle Poste – Area Nordovest una lettera in cui si richiede un riscontro sulla “riorganizzazione degli orari di apertura degli uffici postali che hanno ridotto l’apertura a causa dell’emergenza sanitaria” e sul “quadro dell’installazione futura di postamat in Liguria”, oltre all’indicazione di quali iniziative verranno assunte “in vista delle imminenti festività che generano notevoli potenziali assembramenti pericolosi ai fini della pandemia”.

“Non è che non capiamo le difficoltà nell’erogazione del servizio da parte di Poste nell’emergenza Covid, ma la gestione di un servizio pubblico deve necessariamente risolversi in una condizione accettabile, degna per la cittadinanza senza provocare le code al freddo, spesso tra la neve nell’entroterra, soprattutto per le persone più fragili, come ricaviamo dalle numerose foto che ci stanno mandando i sindaci – afferma il direttore generale di Anci Liguria Pierluigi Vinai – Per contrastare lo spopolamento dei piccoli comuni i servizi vanno mantenuti. Continuiamo ad avere rapporti negoziali con Poste ma pretendiamo risposte concrete. Ringrazio il vicepresidente della Regione Liguria Alessandro Piana per essersi posto subito in una posizione proattiva, convocando il tavolo regionale prima e sollecitando Poste con una missiva poi, per giungere si spera presto a una soluzione”, conclude Vinai.

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