Il Circolo del Levante del Partito Democratico, dopo un confronto con alcuni residenti del quartiere del Canaletto, si fa portavoce dei disagi dei cittadini per la persistente chiusura dell’Ufficio Postale, Agenzia 4, sito in via Paolo Mantegazza ed esprime tutta la solidarietà ai cittadini per la problematica in questione.
“Quelli che stiamo vivendo - scrive il PD - sono giorni difficili che mettono tutti, nessuno escluso, a dura prova. Per tale ragione, è estremamente necessario che ogni ingranaggio di questo fragile
meccanismo con il quale siamo obbligati a convivere ancora per qualche tempo funzioni al meglio. Purtroppo, nel nostro comune siamo costretti a fare i conti con continue segnalazioni relative al funzionamento degli uffici postali del territorio che sembrano non garantire il servizio in maniera costante ed efficiente. Stando alle informazioni che siamo stati in grado di reperire, ad essere attivi al momento nelle zone periferiche, dove si concentrano la maggior parte di persone anziane della nostra città, sono solo pochi uffici postali rimasti. E se ciò di per sé rappresenta già un grave disagio, ad aggravare la situazione c’è il fatto che il servizio di sportello pare essere garantito a giorni alterni. Tutto questo senza che ai cittadini siano state fornite indicazioni chiare a riguardo".
"A nostro giudizio - proseguono dal Circolo del Levante - questa azione non può che essere considerata un’interruzione, seppur parziale, di pubblico servizio nei confronti della quale ci auguriamo che l’amministrazione comunale prenda finalmente provvedimenti. A preoccuparci non poco è anche il fatto che questa decisione è stata presa da Poste Italiane evidentemente in maniera del tutto arbitraria e senza alcun genere di preavviso e confronto con l’Amministrazione, per lo più assente per quanto riguarda questo tipo di problematiche”.
“Insomma, stando a quanto si apprende in via del tutto informale, in piena emergenza sanitaria i cittadini del Canaletto, in particolare quelli anziani, per raggiungere uno sportello di Poste Italiane devono fare uno spostamento non trascurabile con mezzi pubblici o privati, e, in tal caso, devono di sicuro imbattersi in un assembramento, dato il maggior afflusso, con stazionamento all’aperto.
Ribadiamo che Poste Italiane gestisce un servizio di pubblica utilità ed è del tutto impensabile che la sua riorganizzazione non venga affrontata in questo modo. Ci rivolgiamo dunque al Sindaco, in qualità di primo cittadino, già interessato dai cittadini sul tema ed oggi totalmente assente, affinché ponga a poste italiane la problematica in questione e con esse individui le soluzioni migliori per il quartiere”, concludono.
Poi la replica, rivolta direttamente al sindaco Peracchini, sull'ufficio postale del Canaletto, mai riaperto dopo il lockdown: "Ci conforta venire a conoscenza che il Sindaco si sia attivato con le Poste rispetto alla questione evidenziata dai cittadini del Canaletto circa la chiusura della filiale di Via Mantegazza. Rileviamo però, nostro malgrado, dell'insuccesso di tale iniziativa che temiamo essere figlia della poca convinzione che il Primo Cittadino affronta le questioni, almeno queste. Nessuna polemica Sig. Sindaco, ma la soluzione, se Poste Italiane le ha risposto picche, la deve trovare Lei, e considerando che sono passati almeno diversi mesi da quando anche Lei ha posto la firma sulla petizione, permette che la sensazione di immobilismo sembra essere reale. In quanto all'invito di rivolgerci direttamente al Governo, più che una abdicazione al Suo dovere e ruolo di essere il Primo rappresentante della comunità che amministra, la assumiamo come una goliardata".