In merito alla nota diffusa dal Partito Democratico sulla chiusura dello sportello postale nel quartiere del Canaletto, il Sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini risponde quanto segue:
"Rispedisco al mittente le accuse di immobilismo su questioni sulle quali sono già ampiamente intervenuto, sia come Sindaco della Spezia sia come Presidente della Provincia della Spezia, come quella della chiusura dello sportello postale nel quartiere del Canaletto".
"L'estate scorsa il quartiere del Canaletto ha promosso una raccolta firme per la riapertura dello sportello postale dell'Ufficio Agenzia 4 sito in via Paolo Mantegazza alla quale ho aderito anch'io firmando personalmente. Non solo, ho scritto numerose volte alla Direzione Provinciale di Poste Italiane S.p.A., alla responsabile territoriale dell'area e alla direzione centrale perché ci si attivi in tempi celeri a sanare una situazione che sta diventando sempre più spiacevole, soprattutto per la cittadinanza più anziana che necessita di punti di riferimento, quali l'ufficio postale".
"Il disagio non riguarda soltanto il quartiere del Canaletto, purtroppo: come Presidente della Provincia sono stato interessato da molti Sindaci del territorio che mi hanno evidenziato la problematica degli uffici postali chiusi o con orari estremamente ridotti a causa dell'emergenza Covid-19".
"Da parte dell'Amministrazione, vi è piena disponibilità nell'interloquire affinché si possa trovare una soluzione ma allo stesso tempo, mi rivolgo a chi in questo momento polemizza e si trova contemporaneamente a sostenere l'attuale esecutivo nazionale, di assumersi la responsabilità di rivolgersi, come ho fatto io in quanto Sindaco e Presidente della Provincia, alle direzioni nazionali e allo stesso Governo per rendere attuabile un programma che mantenga una presenza costante e il ricevimento del pubblico in tutta la Provincia, al fine di garantire il servizio senza che si gravi sempre e comunque sulle realtà periferiche, sugli enti locali e sui cittadini già provati da questa lunga emergenza sanitaria che stiamo vivendo".