"Bisogna mettere la prevenzione al centro, come risposta ai disturbi dell'alimentazione, perché prima si riesce a intercettare questa patologia e prima si può riuscire a risolverla.
Le strutture pubbliche e private convenzionate sono ancora poche in Italia, i tempi di attesa lunghissimi e i ragazzi costretti a emigrare in altre Regioni. I genitori sono lasciati soli.
- afferma la Consigliera comunale di Italia Viva Dina Nobili - Nonostante negli ultimi anni si sia fatto qualcosa, curarsi rimane sempre un calvario e quindi diventa fondamentale che ci siano presenti nei territori le residenze, i diurni e gli ambulatori. Inoltre questa patologia deve essere inserita nei livelli essenziali di assistenza (Lea) come malattia a sé stante.
Per questo chiedo all’Onorevole di Italia Viva Raffaella Paita di farsi promotore di questo importantissimo e gravissimo problema al Ministero della Salute affinché le persone affette da disturbi alimentari non siano più invisibili".