Ieri si è svolta la seduta della III Commissione consiliare della Spezia presieduta dal consigliere comunale di Fratelli d'Italia Maria Grazia Frijia, per affrontare il tema della situazione emergenziale dei lavoratori sanitari della struttura Mazzini, con audizione dei rappresentati delle sigle sindacali e di Asl5. La struttura Mazzini svolge sul territorio il servizio di cura degli anziani ed è sede di alcuni fondamentali servizi diurni quali il "dopo di noi" e la gestione dei malati di Alzheimer.
A spiegare come sono andate le cose Frijia e Manucci che denunciano: "E' inaccettabile l'assenza ancora una volta di Asl 5 e nello specifico della dottoressa Massei che un'ora prima dell'inizio della seduta ha inviato una mail per comunicare la sua assenza. Troviamo del tutto inqualificabile questo comportamento, tanto più reiterato, dei vertici asl5. Il rispetto istituzionale, il confronto, il dialogo la trasparenza sono la prima regola che chi occupa poltrone dirigenziali lautamente pagate dai cittadini dovrebbe attuare. I consiglieri comunali sono i rappresentanti dei cittadini e chi manca di rispetto all'istituzione comunale significa che non lo ha nemmeno per i cittadini dai quali viene "pagato"".
"Riconvochetemo la Commissione III per ascoltare la dottoressa Massei cercando di trovare un giorno a lei consono, ma sia chiaro che l'Azienda sanitaria spezzina deve venire a chiarire la situazione perché siamo seriamente preoccupati per i servizi fondamentali che questa struttura eroga e che rischiano di venire meno. Siamo molto preoccupati anche per la situazione dei lavoratori di questa struttura gestiti dalla cooperativa Kcs che vinto l'appalto sta penalizzando i lavoratori riducendo ore, mettendo in cassa integrazione e minacciando il licenziamento"
"Vogliamo vederci chiaro quindi ieri abbiamo ascoltato i sindacati, riconvocheremo Asl e chiameremo la Kcs: non possiamo tollerare che tutte le volte ci siano cambi di affidamento a seguiro di appalti a farne le spese siano sempre lavoratori ed utenti e si scarichino i costi delle riduzioni economiche solo sul personale. Lo diciamo soprattutto in una fase in cui l'emergenza covid impone di essere pronti ad ogni evenienza ed il personale sanitario oggi più che mai non deve e non può essere penalizzato", concludono Frijia e Manucci.