"Anche ieri le Regioni hanno lavorato insieme in modo concreto e unitario, ci siamo confrontati con il Governo e torneremo a farlo anche stamattina. Continuiamo a non capire perché nell'ultimo decreto del consiglio dei ministri, che limita gli orari dei bar e dei ristoranti, le osservazioni di buon senso delle Regioni non sono state accolte. Ieri abbiamo detto al governo innanzitutto due cose: dobbiamo preservare la scuola e chi lavora. Alcune categorie hanno già subito troppi danni e non possono permettersi ulteriori danni. Per la scuola, lo ripeteremo oggi al ministro Azzolina, la didattica a distanza dovrebbe essere attivata per gli ultimi due anni delle superiori a rotazione, una settimana a scuola e una a casa, oppure due giorni a scuola e due a casa con i ragazzi più grandi: sono persone autosufficienti che possono tranquillamente seguire le lezioni da casa senza assistenza parentale".
Lo ha detto il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti nel corso di una diretta sulla sua pagina Facebook.
"Abbiamo chiesto - ha proseguito - di tutelare bar e ristoranti e di non procedere a un'ulteriore stretta, almeno per quei locali che seguono le regole. Torno a ripetere agli amici esercenti che è molto importante che applichino le regole di prevenzione con grande scrupolo, a questa condizione cercheremo di preservare la loro attività. È possibile che vi sia (qualcuno nel Governo lo chiede) un anticipo della chiusura dei bar: noi riteniamo che sia sufficiente il divieto di asporto di alcol e di assembramento davanti ai locali, ma anche questo dev'essere rigorosamente rispettato".
"Gli esperti ragionano ancora su alcune limitazioni a manifestazioni pubbbliche - ha proseguito - i mercati rionali per il momento cercheremo di preservarli, mentre fiere e congressi e altre andrebbero limitati al massimo, ridotti di numero e in alcune zone vietati. Anche per gli sport di contatto fatti a livello amatoriale ci sono alcuni aspetti problematici da valutare meglio".
"Abbiamo chiesto inoltre con vigore più uomini per i controlli - ha aggiunto ancora il Presidente - o che si possano utilizzare uomini già in loco ora dedicati ad altri incarichi. In alternativa, molto semplicemente, ce ne prendiamo carico: diano le risorse perché i Comuni possano assumere nuovi vigili, ausiliari, persone da dedicare esclusivamente ai controlli ad esempio nelle zone della movida e ovunque ci sia pericolo di assembramento".
"Abbiamo chiesto infine di semplificare le regole di assunzione per gli specializzandi di medicina - ha concluso - che oggi non possono dare una mano nei reparti Covid, nei drive-through o negli uffici di prevenzione a causa di regole un po' ottuse".