È stato approvato ieri sera dal consiglio comunale il finanziamento dei lavori di adeguamento dello stadio “Alberto Picco” che permetteranno alle Aquile di disputare in casa le partite di Serie A.
Si tratta di 1 milione e 200 mila euro di mutui per integrare le risorse già impegnate dal Comune per realizzare un nuovo impianto di illuminazione, adeguare la sala stampa e la zona parcheggio per i camion regia, abbattere le reti della Curva Piscina e il vetro dei Distinti.
Con l’approvazione del consiglio comunale gli interventi vengono inseriti all’interno del piano delle opere del Comune; i lavori verranno finanziati da palazzo civico ma materialmente effettuati dallo Spezia Calcio, attraverso un appendice al contratto di concessione dello stadio, della durata di 6 anni, che è stato rinnovato ai primi di agosto.
Al netto del clima di sostegno unanime nei confronti della squadra (tutta l’assemblea ha votato a favore degli interventi, tranne il consigliere di opposizione Luigi Liguori che si è astenuto), non sono mancate le critiche riguardo ai tempi degli interventi, che oggi costringono lo Spezia a giocare allo stadio di Cesena.
“Ci è difficile immaginare che le tempistiche fornite dal sindaco vengano rispettate, anche i tifosi pensano che siano stati forniti tempi avventati – ha fatto notare il capogruppo del Pd Marco Raffaelli – La domanda è perché i lavori, soprattutto quelli minimi, non siano stati avviati prima, soprattutto quando c’era stata la revisione del contratto di concessione. Anche per la vicenda dello stadio ci siamo trovati a dover rincorrere i tempi e farci trovare impreparati. Questo apre anche la questione dei lavori più importanti che dovranno essere realizzati per adeguare definitivamente il Picco alla Serie A: non si è ancora capito quali siano le intenzioni e gli accordi che il Comune sta tessendo con la società. Avere lo Spezia in Serie A con uno stadio di Serie B sarebbe una grande beffa per la città”.
“Se una squadra è in Serie B non si possono fare lavori per la Serie A, sarebbe un danno erariale di cui si pagherebbero le conseguenze”, ha replicato duramente Peracchini.
“Il 20 agosto siamo stati promossi e il 21 abbiamo subito deliberato, quindi non abbiamo perso neanche un secondo – ha aggiunto il sindaco – Poi chi ha amministrato la città per 70 anni se era così attento al destino dello Spezia avrebbe potuto fare non solo uno stadio per la Serie A, ma anche uno stadio per le Olimpiadi”.