Arci Spezia esprime forti critiche nei confronti della nuova Ordinanza della Regione Liguria.
Ancora una volta si è scelta la strada più semplice, quella più superficiale, quella più iniqua, quella in cui il peso delle responsabilità si scarica su un quartiere e i suoi abitanti e sui circoli ricreativi.
È profondamente ingiusto che a pagare il prezzo di scelte sbagliate, dai festeggiamenti per la partita dello Spezia, al mancato attento controllo sui posti di lavoro, sui mezzi pubblici e sugli assembramenti naturali delle notti d'estate, siano ancora i presidi di socialità come i circoli e gli abitanti di un solo quartiere.
Quale differenza può esserci dal punto di vista del pericolo del contagio tra un socio di un circolo che beve un caffè senza mascherina o gioca a carte con la mascherina e un avventore di un bar o di un ristorante la cui permanenza in quegli esercizi è per forza di cose senza mascherina? Nessuna. Eppure i circoli vengono chiusi mentre i bar sono aperti.
Questa miopia sociale e politica è insopportabile e pericolosa crea divisioni anziché costruire una società solida inclusiva capace di rafforzare i legami sociali ed i diritti di tutte e tutti.
Siamo profondamente indignati, chiederemo di incontrare il Sindaco.
Arci La Spezia