Due giorni di confronto, giovedì 10 e venerdì 11 settembre, tra i cittadini e i candidati alle prossime elezioni regionali, i sindaci, i parlamentari e i rappresentanti delle forze politiche. Tema: Un biodigestore indigesto. Il luogo: la sala consiliare del Comune di Santo Stefano alla Vaccari. Inizio ore 21.
Ovviamente si parlerà dell’impianto da 90.000 tonnellate l’anno di rifiuti organici che Recos (Iren) vuole costruire a Saliceti, con i problemi ambientali che pone a partire dal rischio per la falda acquifera, la difformità dai Piani dei rifiuti approvati appena due anni fa da Provincia e Regione, i suoi costi esorbitanti (54 milioni) che graveranno sulla tassa dei rifiuti degli spezzini, il pesante afflusso di rifiuti (60.000 tonnellate, provenienti da Genova, il doppio di quelli prodotti nella nostra provincia, per dare occupazione a 20 addetti.
A organizzare i due eventi i comitati No Biodigestore Saliceti, Sarzana, che botta!, Acqua Bene Comune e le associazioni Legambiente, Italia Nostra e Cittadinanzattiva.
Si inizierà giovedì 10 con gli esponenti di tutto l’arco del centro sinistra. Invitati i parlamentari Andrea Orlando e Raffaella Paita, ai quali i movimenti hanno chiesto un intervento del Ministro dell’ambiente Costa per la violazione delle norme comunitarie sulla VAS, i cui esiti sul Piano d’area sono stati ignorati dalla Regione. Invitati i candidati alla presidenza della Regione Ferruccio Sansa (Pd, 5 Stelle, Linea Condivisa, Verdi Europa, Lista civica per Sansa), Aristide Massadro (Italia Viva, Psi, Più Europa), Alice Salvatore (Lista civica Il Buonsenso) e i candidati a consiglieri regionali a cominciare dai capilista Davide Natale (PD), Paolo Ugolini (5 Stelle), Francesco Battistini (Linea condivisa), Andrea Germi (Verdi Europa), Roberto Centi (Lista Sansa), Juri Michelucci (Italia Viva). Invitati i sindaci e i vicesindaci di Vezzano Ligure Msassimo Bertoni e Simone Regoli, di Santo Stefano Paola Sisti e Alessandro Capetta, di Arcola Monica Paganini e Gianluca Tinfena.
Dagli esponenti del centrosinistra comitati e associazioni si attendono non un elenco di promesse, ma risposte concrete alle istanze presentate soprattutto negli ultimi mesi: dall’intervento del ministro alla rottura degli indugi del Comune di Vezzano sul ricorso al TAR in caso di firma da parte del presidente uscente della Regione Giovanni Toti dell’autorizzazione all’impianto. E un impegno per il futuro: tra sei mesi scade il Piano regionale di gestione dei rifiuti. E’ quella la sede per ridiscutere la distribuzione degli impianti in Liguria, le tecnologie che più si adattano alla realtà della nostra provincia, che vanta la raccolta differenziata più spinta e paga i costi più alti in termini monetari e di rischi ambientali.
Saranno rigorosamente osservati tutti i protocolli Covid, compresa la misurazione della temperatura all’ingresso.