In questo momento la Liguria è la regione d'Italia con il maggior numero di pazienti Covid ricoverati in rianimazione, in rapporto alla popolazione.
Alla Spezia 41 persone sono in ospedale per il Coronavirus e fino al 13 settembre sarà obbligatorio indossare la mascherina. All'improvviso sindaco e Regione si sono ricordati che c'è il Covid.
Toti dice che si tratta di un cluster isolato e identificato.
Ma possiamo ancora fidarci di lui? Dobbiamo fidarci di come la Regione sta affrontando l'emergenza dopo che a maggio la Liguria ha avuto il record di mortalità per abitante?
Il timore è che la nostra salute non sia in buone mani. Che chi governa maneggi l'emergenza Covid seguendo preoccupazioni elettorali. "Niente allarmismi", è la parola d'ordine. In questo modo, però, i liguri rischiano di pagare una serie di messaggi e provvedimenti sbagliati.
Facciamo alcuni esempi:
1. A maggio la Regione Liguria è stata tra le prime a spingere per le riaperture e l'allentamento dei limiti
2. All'inizio di agosto la Regione ha deciso di agire in autonomia respingendo la linea del Governo di aumentare il distanziamento sui treni
3. La Regione Liguria ha riaperto le discoteche, malgrado le indicazioni contrarie del comitato scientifico
4. Il porto di Genova ha respinto la linea adottata da altri scali nazionali che prevedono tamponi e controlli stringenti a chi arriva con il traghetto dalle isole
5. Nei giorni scorsi la Regione ha detto basta alle limitazioni di accesso nei luoghi di culto
Siamo ai primi posti per i decessi, ma anche per le riaperture e la riduzione delle precauzioni. Qualcosa sembra non tornare.
Si impone oggi una domanda: nei prossimi giorni i nostri figli torneranno a scuola. In che condizioni viaggeranno sugli autobus e sui treni? Sarà garantita la salute degli studenti (e quindi dei loro familiari) che viaggiano sui mezzi pubblici?
Il Covid è un'emergenza che mette a rischio la vita. Non ci serve la propaganda, dobbiamo essere certi che chi ha in mano la nostra salute si prenda cura di noi.