Una situazione difficile quella che stanno vivendo le tante imprese della Spezia, una fase delicata in cui c’è bisogno di ripartire cercando di alleggerire anche la pressione dovuta alla tassazione, Rete Imprese (Confartigianato, Confcommercio, Cna e Confesercenti) e Confindustria hanno chiesto direttamente di poter rimodulare e rinviare la Tari, ovvero la tassa sui rifiuti, costituita da una parte fissa ed una variabile.
Non è una questione da poco, parliamo di aziende che sono state chiuse per decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, aziende che hanno deciso, avvisando le autorità competenti, di non aprire l’attività, quindi non hanno potuto produrre rifiuti.
Il grido d’allarme è stato recepito anche dal commissario Fabio Cenerini, dalla commissaria Donatella Del Turco e della commissaria Federica Pecunia, che infatti hanno richiesto la convocazione della V commissione consiliare proprio per aprire un confronto tra l’amministrazione e Rete Imprese e Confindustria
“Ci facciamo carico di quello che le imprese ci chiedono – ha esordito Paolo Figoli, presidente di Confartigianato La Spezia - Ci aspettavamo che l’amministrazione spezzina facesse qualche passo in più nei nostri confronti. Abbiamo chiesto delle proposte che però non sono arrivate. Alcuni comuni come Levanto, ad esempio, hanno ridotto del 50% la tassazione, altri del 30%, altri hanno rinviato il pagamento. La nostra richiesta è proprio questa: in primis la posticipazione della prima scadenza”.
C’è anche chi, durante il dibattito in commissione, ha cercato di porre la questione sul lato tecnico giuridico: “Capiamo le difficoltà di bilancio dell’amministrazione comunale, speriamo che l’amministrazione capisca anche le difficoltà che le aziende stanno vivendo in questo periodo – ha ricordato Paolo Faconti, direttore di Confindustria La Spezia - La Tari è una tassa posta a carico di chi materialmente può produrre rifiuti solidi. Nella stessa norma di costituzione della Tari (legge 147 del 2013) ci sono già delle cause che possono indurre l’amministrazione a esonerare il pagamento della tassa. A fronte di un decreto del Presidente del Consiglio alcune aziende sono state chiuse, quindi non potevano produrre rifiuti. Altre per loro scelta hanno ritenuto di chiudere e lo hanno comunicato, quindi riteniamo che gli uffici dell’amministrazione abbiano le possibilità per esonerare quelle aziende dal pagamento della tassa”.
Insomma secondo il direttore di Confindustria ci sarebbero le basi per porre in essere un'esenzione della tassa per quelle aziende che sono state chiuse, e che quindi non hanno potuto materialmente produrre rifiuti.
C’è però da tener presente anche Arera, ovvero l’autorità di regolazione per energia reti e ambienti, almeno stando alle parole dell’assessore al ciclo dei rifiuti del Comune della Spezia Kristopher Casati: “Pur condividendo il ragionamento di Faconti l’ambito è dettato da Arera che è l’autorità per l’energia che stabilisce quali sono le tariffe per i rifiuti in questo caso, il 5 maggio ha fatto un provvedimento che non dice di esentare le aziende chiuse ma dice di esentarle per il 25% della parte variabile, senza spiegare dove trovare le risorse. Secondo noi quel 25% della parte variabile non è sufficiente per le aziende. Abbiamo aspettato per vedere se il Governo avrebbe messo delle risorse, ora nel contributo straordinario sono arrivate, circa 6 milioni di euro e sulla base di queste e di un contributo che metteremo come Comune riusciremo a fare un’esenzione soddisfacente per i cittadini. Il Comune ha sostenuto comunque dei costi: il giro di raccolta, anche se alcune aziende erano chiuse, è stato comunque effettuato”.
E’ stato lo stesso assessore ad approfondire anche la questione della scadenza delle rate: “Le rate sono 4, l’ultima scade il 30 di ottobre e fino a quel giorno non sono previste penali. Si potrebbe lasciare indietro la prima rata, aspettare il provvedimento che faremo a breve e poi compensarlo vedendo quale sarà l’importo. La riduzione sarà ad istanza, bisognerà tramite Pec fare una comunicazione a Spezia Risorse e in base ai codici Ateco sicuramente si avrà una riduzione per queste utenze che sono state chiuse”.
Rimane però il tema degli altri comuni che hanno guardato anche alla parte fissa, come ad esempio il Comune di Levanto: “Il provvedimento di Arera citato dall’assessore affronta solamente la parte variabile, non quella fissa. Se altre amministrazioni comunali hanno affrontato la parte fissa, forse era una possibilità concessa dalla norma. Se chi organizza il servizio ha mandato in giro i propri dipendenti comunque è una libera scelta dell’imprenditore che gestisce il servizio. Invitiamo caldamente l’amministrazione per fare delle valutazioni perché a nostro parere manca il presupposto giuridico per richiedere i 2/12 della tassa per alcune tipologie di aziende: quelle chiuse per decreto, quelle che hanno comunicato alle autorità di avere interrotto attività e al limite anche per quelle attività che avevano aperto la produzione ma chiuso gli uffici utilizzando lo smart working”.
Ad aprire la possibilità di uno scenario di contenzioso per l’amministrazione è stato il commissario Guido Melley, rimarcando la valutazione tecnico-giuridica fatta dal direttore di Confindustria La Spezia Paolo Faconti: “Arera è l’autorità di competenza del settore ma non impedisce al Comune di intervenire sulle singole fattispecie. Credo non ci sia la volontà di andare in contenzioso, ma temo che se si dovesse aprire l’amministrazione sarebbe soccombente perché mancherebbe il presupposto”.
“Ho appreso dalle parole dell’assessore che c’è una sorta di tolleranza verso chi non paga, ovvero che si potrà pagare dopo senza nessuna mora. Invece di fare un discorso di tolleranza non era meglio normare la situazione e prevedere un qualcosa di uguale per tutti? – ha risposto il commissario Fabio Cenerini all’assessore Casati - Altrimenti chi è coscienzioso va a pagare, magari chi se ne frega un po’ paga più avanti senza more. Invito Casati a rivedere questa situazione”.
Ma quando si fa riferimento alle percentuali sulla Tari e delle potenziali esenzioni o riduzioni, di che cifre stiamo parlando?: “La nostra Tari cuba 23 milioni di euro – ha ricordato l’assessore Casati - quanto tutto il resto della provincia. Parlando degli altri comuni, ho letto solo articoli di giornale ma provvedimenti non ne ho visti ancora. Una riduzione del 25% sulla parte variabile cuba 576mila euro, una riduzione totale sui mesi di chiusura in base ai codici Ateco cuba 1 milione e 200mila euro, sono cifre importanti che stiamo cercando di mettere in campo per le aziende”.
“Immagino abbiate fatto fare un’analisi professionale da parte di un legale – ha chiesto il commissario Emanuele Corbani al direttore Faconti riferendosi alla mancanza del presupposto giuridico per richiedere la Tari per i mesi di chiusura - Il vostro parere legale riterrebbe sostenibile un’eventuale astensione del pagamento da parte degli associati che lo ritengono illegittimo?”
“Non abbiamo fatto considerazione di natura politica volutamente. Confindustria ha un servizio specifico che si occupa di queste problematiche ed è talmente qualificato che lo offriamo a titolo gratuito ad altre associazioni del nostro sistema condifndustriale. Quindi la risposta è sì, siamo sicuri di quello che affermiamo. Non a caso abbiamo voluto impostare un ragionamento di valutazione tecnico giuridico. Quando ho invitato caldamente l’amministrazione a valutare questi aspetti non l'ho fatto a caso. Capiamo le difficoltà dell’amministrazione, vi invitiamo a capire le difficoltà di aziende ed operatori economici soprattutto del comparto commercio e turismo anche per un ragionamento di giustizia sociale”.
Che il bilancio comunale abbia subito delle variazioni era prevedibile, difatti domani si terrà un consiglio comunale che prevede proprio una votazione al riguardo. Ma a dare qualche numero in più è stato lo stesso presidente della commissione Giacomo Peserico: “Da domani sera avremo un bilancio un po’ più chiaro del nostro Comune. Voteremo una variazione bilancio pesante in cui accerteremo circa 4,6 milioni di euro in meno di entrate dovute ai noti problemi. Questo permetterà anche ai consiglieri di fare proposte più facilmente, avendo un quadro più chiaro della situazione”.
A chiudere i lavori della commissione è stato l’assessore Casati: “Ci sono 4 rate, l’ultima scade ad ottobre quindi fino a quella rata non ci saranno penali, però non è normata, è una tolleranza. Il nostro impegno è quello di provare ad esentare totalmente sia la parte variabile che la parte fissa ma ad oggi la norma prevede di fare solo il 25% della parte variabile”.