Spostare la scadenza della prima rata dal 31 luglio a settembre e nel frattempo attivare un tavolo di confronto, in presenza, per la rimodulazione degli importi dovuti: è quanto chiedono, unite, Rete Imprese Italia (che unisce Confartigianato, Confcommercio, CNA, Confesercenti) e Confindustria al Comune della Spezia per quanto concerne la TARI, ovvero il Tributo sui Rifiuti.
Le cartelle, infatti, sono arrivate anche alle utenze non domestiche, con la stesso importo dello scorso anno e scadenza della prima rata alla fine di questo mese. Rete Imprese e Confindustria non ci stanno, forti anche delle riduzioni che ci sono state in vari Comuni della provincia spezzina, ma non da parte del Comune più grande, il capoluogo di provincia, La Spezia.
Porto Venere, ad esempio, ha deciso una riduzione del 30% rispetto allo scorso anno, sconto addirirura del 50% a Levanto, ed altre amministrazioni stanno provvedendo in tal senso. Niente, invece, alla Spezia e questo, sottolineano Rete Imprese e Confindustria, nonostante le molte richieste avanzate dagli imprenditori, già a partire da marzo. Richieste però rimaste sino ad ora inascoltate.
Il Presidente di Confartigianato La Spezia, Paolo Figoli, esordisce in conferenza stampa: “Dopo la Seconda Guerra mondiale non c'è mai stata una crisi cosi grave, crisi che per tanti continua ancora adesso. Ci sono, infatti, attività che hanno chiuso per il Dpcm e che non hanno ancora riaperto. La crisi, inoltre, è anche una crisi di investimenti: non ci sono investitori perchè non c'è fiducia nel futuro e questo complica ulteriormente le cose, perchè non dà prospettive”.
Ha subito sottolineato Figoli: “A fronte di amministrazioni che hanno cercato di aiutare le imprese con posticipi e rateizzazioni, il Comune della Spezia ha dato solo risposte vaghe. Di concreto, però, è arrivata la cartella, con scadenza della prima rata fissata per il 31 luglio. Altri comuni, invece, hanno gia agito concretamente a sostegno delle piccole imprese”.
Introduce poi le richieste rivolte all'amministrazione spezzina: “Chiediamo almeno di spostare la prima scadenza a settembre e nel frattempo di costituire un tavolo per cercare un accordo sulla rimodulazione della TARI. Cè anche una delibera di ARERA (Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente) che propone alle amministeazioni di ridurre almeno la parte variabile della tassa, sarebbe la parte minore, ma sarebbe comunque un segnale”.
Federica Maggiani, Presidente CNA La Spezia, sottolinea proprio la necessità di avere risposte dall'amministrazione spezzina: “Deve necessariamente dare una risposta alle istanze avanzate, perchè arrivano da chi il motto “Andrà tutto bene” cerca di concretizzarlo tutti i giorni, superando molte difficoltà. Voglio sottolineare che la richiesta non è solo lo spostamento della scadenza e la sospensione, ma anche la rimodulazione della tassa. Siamo consapevoli, poi, che la richiesta deve andare oltre, arrivando anche al Governo”.
Rete Imprese in questa battaglia è affiancata da Confindustria La Spezia, il cui Presidente Mario Gerini tocca un aspetto fondamentale nella richiesta di rimodulazione: “Parliamo di TARI, ovvero il tributo sui rifiuti, un servizio che tante imprese hanno utilizzato solo in parte, in quanto con il lockdown tante sono quelle che hanno chiuso per settimane ed alcune sono chiuse ancora adesso. Per tutti quei giorni, il servizio non è stato utilizzato, ma ci viene chiesto di pagarlo. Ora speriamo in un tavolo di confronto con l'amministrazione, che probabilmente a sua volta si dovrà rifare a livello governativo”.
Il grazie a Confindustria per questo sostegno, ritenuto molto importante, viene esplicitato dal Presidente di Confcommercio Gianfranco Bianchi: “Grazie a Confindustria, la cui presenza dà significato e peso ancora maggiore a questa istanza”.
E sulla situazione attuale spiega: “Stiamo assistendo ad un rinvio continuo e ad una serie di promesse. Spezia Risorse avrebbe dovuto fare conoscere le modalità per fare richiesta per una rimodulazione. Se questo, davvero, era ed è lo spirito, serve l'attuazione concreta di queste intenzioni. Serve spostare la prima scadenza e andare alla seconda sapendo come è possibile chiedere ed avere una rimodulazione di quanto dovuto.
Ognuno deve fare la propria parte, compresa l'amninistrazione, per arrivare ad una soluzione che possa costituire un sostegno per gli imprenditori.
Da parte nostra sono mesi che scriviamo al Comune per avere delle risposte, ma finora non son arrivate”.
A ricostruire questa serie di richieste e di lettere inviate all'amministrazione spezzina è Fabrizio Capellini, di Confesercenti: “Le associazooni si sono mosse nei confronti dei comuni già a marzo. Quello che proviamo oggi nel confronti dell'amministrazione spezzina è un sentiento di delusione e di amarezza, sia per la mancanza di risposte, sia perchè percepiamo una sorta di distacco rispetto ai problemi delle piccole imprese.
Siamo delusi. Ora vogliamo un tavolo di confronto in presenza per avere le risposte che aspettiamo da tempo”.
Se non sarà così, la strada che verrà intrapresa sarà quella della class action".
Chiusura affidata a Paolo Figoli, che sottolinea: “Ovviamente questa nostra battaglia è verso il Comune della Spezia, ma la stessa richiesta verrà fatta anche agli altri Comuni della provincia che non hanno previsto rimodulazioni”.