"Toti si è affrettato ad avviare la fase 2 in molti settori produttivi della Regione. Spesso lo ha fatto bruciando le tappe e badando poco a fornire le necessarie disposizioni di sicurezza e di protezione dal Covid-19. Tutto ciò che poteva creargli un consenso elettorale o una visibilità personale è stato fatto riaprire a tempi di record.
La sanità invece è ancora bloccata. Il vero problema per i cittadini è diventato curarsi. Gli annunci della riapertura dei CUP, dal 22 giugno scorso, sono stati l'ennesima presa in giro dell'Assessore Viale perché alle parole non sono seguiti i fatti.
È tutto inutile se riapri i Centri Unici di Prenotazione, peraltro solo tramite servizio telefonico, ma tieni chiusi gli ambulatori diagnostici, impedisci le visite specialistiche, non rimetti in moto l'attività chirurgica programmata e persino eseguire gli esami ematici diventa una corsa a ostacoli con tempi d'attesa di oltre 20 giorni.
Esistono molte altre patologie oltre al Covid-19 e non sono magicamente scomparse in seguito alla pandemia, anzi a causa della disorganizzazione del nostro sistema sanitario si sono aggravate o rischiano di farlo. Le liste d'attesa delle prestazioni annullate in piena fase emergenziale, tra marzo e maggio, non sono ancora state recuperate e i nuovi accessi, dunque, slitteranno ancora di parecchi mesi. Inaccettabile!
Desta particolare preoccupazione l'area relativa alla neuropsichiatria infantile di ASL5. Settore molto delicato e che, anche in condizioni di normalità, ha sempre fatto fatica a tenere basse le tempistiche di accesso a causa della carenza di organico. Ora però la situazione è davvero drammatica.
Alcune famiglie hanno prenotato una prima visita all'inizio dello scorso anno scolastico per problemi di presunta dislessia e discalculia e a poche settimane dalla ripresa delle attività didattiche non sono ancora state richiamate. È utile puntualizzare che queste patologie mettono a forte rischio lo sviluppo cognitivo, la formazione e l'educazione del bambino perché impediscono un corretto apprendimento.
Tutto ciò compromette, nell'immediato, le relazioni sociali, espone il soggetto all'isolamento, allo scherno e ne mina, di conseguenza, persino il futuro. È chiaro, quindi, quanto sia necessario agire tempestivamente.
Cosa ad oggi impossibile a causa dell'inefficienza della Giunta regionale e dei vertici dirigenziali dei quali si è dotata per gestire le nostre ASL. Dopo cinque anni di parole, proclami e autoelogi sarebbe necessario ammettere il fallimento e soprattutto riorganizzare il comparto sanitario traghettandolo nella fase 2.
Le attività devono riprendere tutte a pieno regime da subito. La salute dei cittadini non può attendere ancora".
Francesco Battistini
Consigliere regionale Italia in comune/Linea Condivisa