Ho approcciato al mondo politico da quando è nata in me la passione e la volontà di mettere in campo idee riformiste e liberali, di contribuire, nel mio piccolo, a offrire un futuro migliore al nostro paese. Per questo motivo, credevo fortemente al progetto politico renziano, all’idea di vivere la politica quotidiana al di fuori di logiche antiche e noiose, che non hanno saputo offrire risposte agli italiani, ma soprattutto di impostare un paese all’avanguardia, proiettato verso il futuro, verso nuove prospettive. Credo che questo percorso si possa realizzare e che la mia generazione ci debba credere ed impegnarsi nel raggiungere tale obiettivo.
Italia Viva rappresentava, per me, il mezzo per raggiungere questo importante focus, in maniera condivisa, basata sul confronto, sul reciproco scambio di idee, su un’organizzazione solida, indipendentemente dai ruoli istituzionali e dirigenziali.
Tuttavia, tutto ciò si è rivelato essere una mera illusione, che ha smorzato in me l’entusiasmo e la passione. L’idea di creare un partito semplificato e rapido, privo di personalismi e correnti, si è tramutata in “potere decisonale” nelle mani di pochi, totale assenza di confronto interno e mancata partecipazione.
Per questo motivo, ho deciso di lasciare Italia Viva.
FRANCESCO SERGIAMPIETRI