Era stato bocciato a febbraio dalla Soprintendenza il progetto della cosiddetta “Piazza sospesa”, la passerella ciclopedonale progettata dall’architetto Alfonso Femia e presentata dal Comune a giugno 2019, che avrebbe dovuto collegare il centro città al fronte a mare.
Per l’opera erano già pronti i finanziamenti dell’amministrazione e dell’Autorità di sistema portuale – 1,8 milioni di euro ciascuno – ma poi, come un fulmine a ciel sereno, era arrivato il parere dell’organo del ministero dei Beni culturali a mettere un freno agli entusiasmi.
Nonostante la bocciatura, ovviamente, il lavoro svolto dallo studio genovese "Atelier(s)" dell'architetto Femia è stato pagato circa 49.800 euro dal Comune. Lo ha precisato ieri sera in consiglio comunale l’assessore ai lavori pubblici Luca Piaggi, rispondendo a un’interpellanza dei consiglieri Guido Melley e Roberto Centi, che hanno anche adombrato la possibilità di un danno erariale “per la decisione della giunta in ordine ad un progetto di fattibilità, commissionato ad un tecnico esterno invece che ai progettisti interni al Comune, che ha comportato costi significativi per il bilancio dell’ente”.
Un’eventualità subito negata dall’assessore Piaggi: “All’epoca, ma anche attualmente, nel Comune non ci sono figure professionali così qualificate per potere espletare un simile incarico, quindi non vi è alcun profilo di danno erariale”.
L’altra novità è che subito dopo il parere negativo della Soprintendenza, a febbraio, gli uffici comunali si sono rimessi in contatto con l’architetto Femia e hanno provveduto a redigere una variante al progetto di fattibilità, nel rispetto dei paletti imposti dall’organo del ministero, che ora è nella disponibilità dell’amministrazione. Ma con tutta probabilità, come ha già ribadito più volte il sindaco Pierluigi Peracchini, il progetto della passerella su viale Italia verrà a questi punti lasciato nel cassetto per dare priorità ad altre opere.