Il ministro Orlando sta perdendo l'ennesima occasione per puntare su una rivoluzione culturale vera e propria, perché nelle sue parole non c'è ancora la convinzione che la vera "grande opera" per l'Italia debba essere un Piano nazionale di Riassetto idrogeologico attraverso la messa in salvaguardia del territorio, un investimento dai larghi orizzonti che farebbe risparmiare miliardi a lungo termine, che farebbe uscire il nostro paese dalla continua emergenza (che costa 10 volte più della prevenzione) e che garantirebbe uno sviluppo occupazionale importante. Rifondazione comunista alla Spezia, in tempi non sospetti, chiese che nel piano industriale di Acam fosse previsto un rilancio delle proprie attività legate al dissesto idrogeologico, in relazione alle competenze maturate da Acam in tema di conoscenza del territorio stesso.
Siamo infine lieti che il tema della Partecipazione sia parte integrante dei convincimenti di Orlando, tuttavia ci permettiamo di suggerire al ministro che proprio nella nostra provincia questa forma di coinvolgimento, soprattutto nelle scelte di politica di gestione del territorio, non solo è latitante, ma sistematicamente avversata dalla classe dirigente locale, soprattutto del Pd, basta vedere come si sono sviluppati i progetti di trasformazione alla Spezia (Waterfront, Scalinata Cernaia, Piazza Verdi, ecc). A questo aggiungiamo che su questi temi fondamentale sarà il contributo della conoscenza e della ricerca, ragion per cui ogni processo di salvaguardia dovrebbe accompagnare lo sviluppo della ricerca in questo settore. Alla Spezia non si fa altro che parlare del polo universitario. Ministro, faccia lei 2+2.
Segreteria prov.le PRC La Spezia