L'ANPI della Spezia esprime gratitudine, apprezzamento e solidarietà nei confronti del personale medico, paramedico e di supporto che nella nostra provincia ha affrontato la pandemia con professionalità e passione.
E' stata una vera e propria resistenza di fronte ad un nemico che a tratti pareva incontenibile e che ha rischiato di prendere il sopravvento, spesso anche a causa dell 'inadeguatezza dei mezzi di contrasto e di protezione a disposizione.
E come ogni resistenza, anche la battaglia contro il “coronavirus” ha lasciato sul campo energie preziose e generose fino al sacrificio della propria vita.
In loro ricordo ci inchiniamo ammirati e riconoscenti.
Questa inaspettata e devastante vicenda ci ha ricordato quanto sia prezioso il dono della salute e quanto vada tutelato e difeso così come ci hanno indicato i nostri padri costituenti.
L'articolo 32 della Costituzione sancisce il dovere della Repubblica di riconoscere la salute quale “fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività”.
Ma, anche in questo caso, i Costituenti non si sono fermati al riconoscimento di un diritto, ma hanno definito il dovere della Repubblica di tutelarlo e salvaguardarlo.
Essi guardavano lontano e sapevano bene che un tale diritto di primaria rilevanza individuale e collettiva non sarebbe potuto essere condizionato dalle logiche del mercato e del profitto.
La vicenda umana che ci ha riguardato ha purtroppo confermato la validità di tale intuizione e ci ha imposto una riflessione sugli errori commessi, dai tagli alla sanità al tentativo di smantellamento del Servizio Sanitario Nazionale che su quell'indirizzo costituzionale si era costituito.
L'ANPI della Spezia è pertanto vicino a tutti quei movimenti e a tutti quei cittadini che oggi si battono per restituire alla sanità pubblica quegli strumenti necessari ad un efficiente assolvimento di quanto previsto dall'art.32 della Costituzione.