All’indomani delle convocazioni della commissaria Troiano e della direttrice Asl Banchero in Procura, Asl 5 ha annunciato la tardiva creazione di un ospedale destinato al COVID-19 presso il San Bartolomeo.
Sabato apprendiamo sempre dalla stampa che l'ospedale Covid non si fa, si farà, chi lo sa, forse, se tornerà l’emergenza.
In ogni caso i dettagli del piano asseritamente consegnato ad Alisa rimangono avvolti nel mistero per i cittadini, per le forze politiche di opposizione del territorio, per i consigli comunali.
Ma in questa ennesima mancanza di programmazione e di informazioni, ancora oggi l'attività ordinaria è a tutti gli effetti sospesa e si parla di riaprire alle visite ambulatoriali solo il 1 luglio.
Il nostro timore è che non sia stato ancora possibile riprendere tutte le attività sanitarie ferme dall'inizio e durante la più grave emergenza sanitaria che ricordiamo, proprio a causa della colpevole mancata predisposizione di un ospedale covid.
La stragrande maggioranza dei cittadini necessita di cure che non sono legate al Covid, di trattamenti e interventi ordinari, mentre attualmente non esiste ancora una soluzione né per le prestazioni rinviate da febbraio né per quelle da programmare ad oggi.
E per le urgenze tutto viene lasciato sulle spalle dei medici di famiglia, ancora una volta soli a gestire un'emergenza ampiamente prevedibile che doveva essere evitata.
Ci chiediamo se esista un piano dettagliato già predisposto da Alisa che possa permettere di abbattere le liste d'attesa ora diventate lunghissime.
E anche su questo tema ci chiediamo con quale personale verrà realizzato, visto che l'organico dei nostri sanitari è già carente in tutte le figure.
Se il piano esiste, perché non è ancora stato reso pubblico?
E se non esiste, perchè non si è programmata la ripresa?
Sorge il dubbio che si voglia ricorrere completamente ai privati. E questo significherebbe percorrere sentieri già battuti in altre realtà che si sono sono rivelati fallimentari.
Gruppo Sanità Italia Viva La Spezia