Quando la sindaca Ponzanelli aveva preannunciato che, per la gestione delle spiagge libere di Marinella (quelle libere 'pure', non le libere attrezzate oggetto di un recente decreto di Toti), era stato indetto un bando "riservato ai gestori degli stabilimenti balneari adiacenti (...), ai titolari di chioschi che insistono sulle stesse e ai PROPRIETARI PRIVATI delle aree retrostanti", dal PD si era manifestata qualche perplessità.
Quale interesse a gravarsi degli oneri di gestione, manutenzione, vigilanza, prevenzione anticovid, assicurativi e di salvamento delle spiagge libere comunali potevano avere, senza alcun vantaggio, le società immobiliari proprietarie dei terreni retrostanti? Quale interesse i gestori dei chioschi esistenti? E davvero era immaginabile che i titolari degli stabilimenti balneari confinanti, già gravati dall'obbligo di distanziamento degli ombrelloni, dalle altre cautele anticovid necessarie nelle loro aziende, dalla presumibile riduzione del fatturato, a parità di costi si facessero gratuitamente carico anche delle spiagge libere? Forse dei piccoli frastagli di qualche metro quadrato, ma certamente non del tratto più lungo ed oneroso fra il Bagno Roma e il Kinderhaim (circa 350 metri)!
Ed infatti anche la associazione dei balneatori marinellesi aveva definito "paradossale" la formula adottata dal comune di Sarzana.
Eppure, il 30 maggio scorso l'assessore alle finanze sarzanese Baroni ha comunicato trionfante - scaduto il termine – che si sono manifestate diverse "fattive disponibilità da parte degli imprenditori balneari confinanti" e che gli uffici comunali avrebbero valutato la convenienza delle diverse domande così da consentire la scelta del soggetto affidatario.
Dunque, si sarebbe dovuto attendere lo scrutinio delle proposte dei "balneatori adiacenti" da parte degli uffici comunali, balneatori al momento tutti calorosamente elogiati per il civismo ed espressamente ringraziati dall'Assessore Baroni.
Nessun cenno invece - da parte dell'Assessore - agli altri soggetti ammessi al bando, né ai "titolari dei chioschi esistenti", né alle società immobiliari note come PROPRIETARIE delle aree retrostanti: la storica Marinella spa e la società milanese del Gruppo Canarbino (settore energia) che - secondo quanto riferito dalla sindaca Ponzanelli ai residenti di Marinella lo scorso 20 gennaio - avrebbe già acquistato dalla prima alcuni lotti di retrospiaggia sarzanese (lo stesso gruppo che, con la controllata Care srl, ha già comprato il retrospiaggia di Fiumaretta...).
Ebbene, quando finalmente l'esito della selezione è stato reso noto, lo sconcerto è immediatamente dilagato. I piccoli frastagli di pochi metri quadrati sono stati effettivamente assegnati ai balneatori contigui, ma il lungo tratto di spiaggia libera fra il Bagno Roma e il Kinderheim (350 metri) è stato aggiudicato alla Marinella Beach srl, società costituita qualche mese fa e attiva da qualche giorno, con sede a Seravezza (Lu).
Poiché tale società non gestisce nessuno dei due stabilimenti balneari contigui, né ha gestito chioschi in passato (essendo di nuova costituzione), era da intendere che tale società abbia potuto partecipare e si sia aggiudicata il tratto più significativo di spiaggia libera da gestire a corrispettivo zero perché è "proprietaria di aree retrostanti" quella spiaggia, evidentemente acquistate da Marinella spa. Sarebbe lapalissiano: altrimenti non avrebbe potuto partecipare...invece pare proprio che Marinella Beach non sia "proprietaria di aree retrostanti", bensì soltanto impegnata ad acquistare...insomma, la principale e storica spiaggia libera di Marinella è stata affidata ad una società immobiliare di Seravezza che non appare presentare i requisiti richiesti e che ha accettato di prestare questo oneroso servigio del tutto gratuitamente...
Cosa ci sarà dietro?
Proprio qualche giorno fa la giunta Ponzanelli ha approvato gli obiettivi e le strategie del nuovo Piano Urbanistico Comunale, 'rimasticando' le linee guida approvate dalle precedenti amministrazioni di centrosinistra e i principi posti alla base del loro lavoro dagli architetti Boeri e Giuliani (essi pure scelti dall'Amministrazione precedente già tre anni fa), in detto documento si stabilirà cosa si può fare del territorio comunale, e dunque anche delle aree retrostanti l'arenile delle spiagge libere di Marinella.
Noi pensiamo che ci non ci sia alcuna connessione tra queste due circostanze che appaiono così lontane tra di loro.
Non crediamo nemmeno che la giovane società, per far quadrare i conti, riesca ad ottenere la possibilità di installare dei chioschi nella spiaggia libera in oggetto, considerato anche che nel bando siffatta possibilità non era neppure menzionata.
La vicenda è ancor più inquietante se si considera che, come apparso sulla cronaca locale, soci ed amministratori della Marinella Beach srl - oltre ad alcuni professionisti, geometri e commercialisti, che appaiono in rappresentanza di soggetti economici di rilievo (che al momento magari ritengono di non figurare) - compare Donatella Fini, consigliere comunale della minoranza di destra a Luni e moglie del consigliere comunale sarzanese Iacopi.
Questa vicenda abbisogna di risposte serie da parte della Giunta Ponzanelli, non bastano le tardive dimissioni del consigliere leghista!
Daniele Castagna (Capogruppo PD Sarzana)
Damiano Lorenzini (Consigliere comunale PD Sarzana)
Ricci Vico Rosolino (Segretario PD Sarzana)