"Ci riferiamo ai soldi pubblici stanziati per la comunicazione sui social e su una tv privata genovese dalla amministrazione Peracchini giustificati, secondo noi, molto scorrettamente eticamente parlando, con l’emergenza legata alla epidemia di Coronavirus e la relativa esigenza di “comunicare” da parte della amministrazione sui social e su un mezzo popolarissimo come la televisione.
E che non ci sia proprio nessun nesso logico tra quanto viene staziato con ben due determine dirigenziali datate 3 aprile e 14 maggio 2020 e l’epidemia lo dimostra il fatto che nella prima si “concedono” altri 10.492 euro a una srls romana denominata Multimedia per curare la gestione e l’immagine del nostro Comune sui social.
Peccato che alla medesima società in precedenza quando forse il pipistrello del Covid non era neppure ancora nato si erano già dati attraverso altre due determine datate marzo e novembre 2019 altri 13.500 euro per un totale quindi di circa 24.000. Caro Facebook (è proprio il caso di dire) ma quanto ci costi!
Peraltro, attraverso una nostra interrogazione presentata nei giorni scorsi stiamo cercando di capire se tale società sia l’ideatrice o comunque abbia avallato in qualche modo, avendo compito di consulenza, il famoso filmato (purtroppo famoso in senso negativo) che diffuso sui canali comunali e inneggiante il ritorno alla normalità è stato da moltissimi spezzini acidamente contestato per la sua “insulsa e raffazzonata bruttezza”. Esatto. Proprio quel filmato, confezionato in modo casereccio che tra i commenti meno cattivi ha raccolto un incredulo “Ma è uno scherzo?”.
Ci piacerebbe capire se, a fronte dei tanti soldi spesi per curare al meglio l’immagine del nostro Comune sui social, il risultato sia questo o se, come diceva anni fa Morandi anche noi “Si può dare di più”.
Non meno inquietante è però anche l’altra determina, in cui sempre accampando “scuse epidemiologiche” si elargiscono a una importante televisione genovese di tutto rispetto quale Primocanale altri 9.760 euro per la realizzazione e la messa in onda di 8 non meglio specificati “video promozionali” da max 3 minuti l’uno (che in gergo tecnico significa poco più di 2 minuti).
La domanda sorge spontanea: per dire cosa? Di stare a casa? Di usare le mascherine? Di lavarsi bene le mani? Insomma, cosa lega l’epidemia con l’esigenza di avere 8 spazi su una emittente regionale quando è chiaro a tutti che se l’esigenza è quella di comunicare una qualche emergenza all’interno del Comune una televisione cittadina basta e avanza?
Ci sfuggono quali potrebbero essere i motivi, perché non vorremmo arrivare a pensare male, anche se il detto dice che spesso quando lo si fa... ci si azzecca".
Massimo Baldino
Consigliere comunale Partito Democratico