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Brogi (ri)scrive a Conte: "Riapertura non può basarsi su codici Ateco" In evidenza

L'assessore al commercio firma un'altra lettera chiedendo che la ripresa delle attività si basi sulla garanzia della sicurezza.

"Ho firmato un’ulteriore lettera con molti altri assessori al commercio e attività produttive a livello nazionale, contenente una serie di richieste al Presidente Conte. La lettera mandata deve servire a far capire ai tecnici che la possibilità di aprire non può basarsi su di un codice Ateco ma deve basarsi sulla possibilità o no di garantire sicurezza all’interno dei locali e degli esercizi".

Lo afferma in una nota l'assessore al commercio del Comune della Spezia Lorenzo Brogi.

"In migliaia di imprenditori da nord a sud sono fermi ai blocchi di partenza, famiglie intere aspettano di poter ripartire e tornare ad una condizione di dignità - continua Brogi -  Ci aspettiamo dal governo risposte rapide, un’inversione di tendenza rispetto alle aperture basate solo sui codici Ateco. Penso a tutte quelle categorie bloccate, in particolare ai commercianti in sede fissa, cuore pulsante dell’economia cittadina. Penso però anche agli ambulanti che non sanno assolutamente come finirà per loro, noi stiamo pensando a razionalizzazioni delle aree mercatali e approfondiremo con le associazioni il tema, cercheremo di fare di tutto per poter riaprire in sicurezza ma riaprire, questo deve essere l’imperativo e il Governo deve dare risposte certe".

"Il concetto di autorizzare aperture in base alla sicurezza deve essere l’unica strada percorribile, quindi anche per quanto riguarda le estetiste e parrucchieri può valere questo concetto - aggiunge l'assessore - Tutti coloro che fanno servizi alla persona, dovrebbero poter riaprire se vengono rispettate le norme di sicurezza. Un pensiero deve andare anche al mondo delle palestre e dello sport, come può essere possibile che in una palestra di 500 mq non si possa allenare nessuno, non parliamo di tornare al regime antecedente ma chiediamo che si possa cercare almeno di sopravvivere. Rischiamo veramente, se si va avanti con questo tipo di discriminazione, di portare ad un punto di non ritorno gran parte del
tessuto economico nazionale, quello fatto di un mondo di umanità e sacrifici, da sempre. Ancora cosa ci aspettiamo dal governo, ovviamente le risorse a copertura delle mancate entrate, questo servirà a garantire i servizi essenziali degli enti e sulla base di quei trasferimenti si potranno studiare reali interventi a sostegno dell’economia".

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