"Ieri pomeriggio, il Governatore della Liguria ha dichiarato che dal 27 aprile Regione darà il via libera ad alcune aperture, promettendo un'ordinanza da far entrare in vigore nella notte di domenica 26 aprile. Tra questi, nello specifico, la volontà di consentire servizi alla persona presso il domicilio per parrucchieri ed estetiste per evitare che il mercato nero prenda il sopravvento. E già questo fa sorridere, se detto da chi poche settimane fa auspicava, per almeno 2 anni, di abolire tutti i controlli... tra i quali il codice degli appalti e le certificazioni antimafia. Ovviamente, le sue dichiarazioni hanno scatenato una valanga di polemiche e proteste da parte delle categorie chiamate in causa", fa sapere il consigliere Fabio Tosi, vicecapogruppo e candidato alle Regionali 2020.
Che continua: "Ma Toti, prima di fare certe esternazioni, insieme alla sua tanto decantata task force, si è anche solo minimamente confrontato con le associazioni di categoria? Chi è chiamato a valutare la Fase 2 per settori, si è letto ad esempio le direttive della CNA, così come sono state inviate a tutti i loro associati, che raccomandano nello specifico a parrucchieri, barberi ed estetiste di operare esclusivamente nei loro saloni per ovvi motivi di sicurezza? Al momento della boutade, evidentemente no. Poi in piena notte, dopo la valanga di "noi a casa dei clienti non ci andiamo!", il clamoroso dietrofront (speriamo sia stata la task force a consigliarlo per il meglio, sennò a che cosa servono tutti questi super esperti?): servizi alla persona nei saloni e negozi, dove si entrerà con mascherine, uno alla volta e su appuntamento".
"Che dire... se non che anche noi, nel nostro piccolo, abbiamo il nostro Trump, che prima le spara grosse e poi fa (quasi) dietrofront", conclude Tosi.