«Pensiamo che il presidente Toti dovrebbe cincischiare meno con la questione mediatica delle mascherine. Gli consigliamo di preoccuparsi maggiormente dei dati sulla mortalità in Liguria: sono impietosi, fanno paura e sicuramente sono diversi da quelli che vengono diffusi alla popolazione. Chiediamo più controlli; e che finalmente sia fatta chiarezza sul numero dei decessi per coronavirus».Lo dichiara il capogruppo di Linea Condivisa Gianni Pastorino, vicepresidente della commissione regionale sanità, che nelle ultime ore ha passato al setaccio i dati sui decessi registrati a Genova nel mese di marzo e nei primi 7 giorni di aprile.
«Facciamo 2 conti: a marzo 2018 i decessi a Genova sono stati 865, nello stesso mese del 2019 erano 809. A marzo 2020 sono 1246, ossia +54,02% (437 morti in più) rispetto allo scorso anno, come gli organi di stampa hanno già evidenziato. Ma vediamo cosa è successo nei primi 7 giorni di aprile, negli anni 2018-2019-2020. Qui c'è da reggersi forte: nel 2018 si registrarono 181 decessi, nel 2019 185; mentre dal 1 al 7 aprile 2020 i morti a Genova sono 405, ossia un +118.92% rispetto all'anno precedente. Tradotto: 220 morti in più in una sola settimana –evidenzia Pastorino -.Tirando le somme: tra il 1 marzo e il 7 aprile 2020 a Genova si registrano 1651 decessi; 657 morti in più rispetto alla media dello scorso anno. Qualcuno mi dovrà spiegare, quindi, come si può sostenere che in tutta la Liguria (quindi non solo a Genova) le morti accertate per covid-19 a ieri fossero "solo" 654. Risposta: ci sono decine e decine di persone decedute che non sono state sottoposte a tampone. Ma nella narrazione di Toti e Viale tutto questo scompare».
«Come Linea Condivisa siamo stati fra i primi a sostenere la necessità di effettuare un maggior numero di tamponi. Ci sono zone della Liguria in cui se ne fanno ancora pochissimi, come Imperia, dove il numero dei contagi è decisamente alto. Come si farà mai a sapere, Presidente, quanti siano i contagiati se non si eseguono controlli? –si chiede Pastorino -. Perché quando si fanno davvero i controlli, come avvenuto al San Martino, il numero dei contagiati sale vertiginosamente. E che dire della strage che sta avvenendo nelle nostre RSA? Qualche ipocrita riuscirà a sostenere che non possiamo essere certi si tratti di morti per covid-19. È un alibi colossale, visto che i tamponi non sono stati eseguiti e i decessi non vengono più certificati dalle autorità competenti, ma solo dai medici interni alle strutture».
«La distribuzione delle mascherine, trasformata da Toti in ennesima operazione mediatica, rischia di diventare un tappeto sotto il quale nascondere settimane di inefficienze, mancanza di programmazione e visione politica, scarsa trasparenza sugli argomenti più scomodi. Come appunto i decessi –conclude Pastorino».