"In questi ultimi 20 giorni, abbiamo letto e ascoltato i più disparati commenti sulla proposta di intitolare una via alla Spezia all'On. Giorgio Almirante, da parte di tutti gli esponenti della sinistra, nessuno escluso.
Una delle accuse mosse al segretario del M.S.I. sarebbe quella di essere stato un fucilatore di italiani, nulla di più falso, in quanto per la sinistra vale il proverbio "ripetere una bugia più volte diventa una verità", poichè tale accusa venne smentita dai Tribunali, e lo stesso giornale del PCI l'Unità, pubblicò una smentita dicendo che "Non ci siamo mai sognati di affermare che Almirante abbia firmato quel bando".
Bando completamente falso, che sarebbe stato affisso solo in un comune di un paesino sperduto in provincia di Grosseto; come mai se era un proclama del Ministero dell'Interno, sarebbe stato esposto solo in quel posto, e non a Milano, Genova o Bologna?
Si accusa Almirante di essere stato un fucilatore, mentre era invece un giornalista capo di Gabinetto del Ministero che mai mise la firma su un manifesto, in quanto se una sottoscrizione ci fosse stata, sarebbe dovuta essere quella di Pisenti, il ministro, e non di un suo aiutante che nessun potere aveva in merito.
Combinazione vuole che la vicenda di "Almirante fucilatore" uscì sui giornali della sinistra, pochi giorni dopo la vittoria elettorale del 1971 del Movimento Sociale Italiano, e questo dice già tutto.
Infine, posto che il manifesto fosse vero (cosa che non è), era un proclama di pacificazione, in quanto garantiva sicurezza e salvezza a coloro che si fossero presentati al Governo legittimo, deponendo le armi.
Infine Almirante non partecipò a nessun plotone di esecuzione; tutto quindi fu opera di denigrazione, calunnia e discredito, metodo utilizzato per gettare fango su un Uomo e un partito che non potendo chiamarli ladri, si inventarono l'accusa di fucilatori, accusa del tutto infondata e dimostrata con la ritrattazione dell'Unità".
Il portavoce del Comitato "Una via per Giorgio Almirante"
Cesare Bruzzi Alieti