Ecco il quadro che si presenta agli studenti italiani al rientro nelle aule scolastiche e all'inizio della sessione invernale degli esami: con le dimissioni di Fioramonti, dovute al mancato finanziamento all'istruzione nella Legge di Bilancio 2020, la scuola italiana è completamente nel caos!
La scelta di Conte di spacchettare il MIUR in due distinti dicasteri ci preoccupa ma ci fa anche sorridere: è assurdo che chi per anni si è battuto contro le "poltrone" e contro gli sprechi della politica, in seguito alle dimissioni di un ministro decida di nominarne ben due.
Ci sembra paradossale, infatti, che il Governo abbia trovato i soldi per mantenere un ministero in più, ma non trovi il coraggio di investire sulla formazione e sull'educazione degli studenti italiani. I più colpiti dal taglio degli investimenti saranno proprio gli studenti, completamente ignorati dall'ultima finanziaria.
"Il sotto-finanziamento destinato all'istruzione sommato allo sdoppiamento del Ministero non può che aumentare le distanze tra ambiente scolastico e universitario, dal momento che vi sarà inevitabilmente il tentativo da parte di entrambi di tirare acqua al proprio mulino in modo da poter beneficiare maggiormente delle scarse risorse a disposizione - dichiara Alessandro Agazzi, Responsabile regionale Scuole della Lega Giovani. Ma considerata la continua ricerca di nuovi consensi da parte delle forze di Governo, per deduzione, la bilancia si potrebbe benissimo orientare a svantaggio degli studenti delle scuole superiori che, non potendo esprimere il proprio giudizio elettorale fino al diciottesimo anno di età, in una probabile logica conflittuale tra ministeri saranno sempre meno oggetti dell'attenzione politica".
Gli fa eco Gabriele De Simone, Coordinatore della Lega Universitaria, circoscrizione nord-ovest: "tante promesse e spot elettorali si sono dimostrati soltanto fumo negli occhi, dai fantasmagorici 3 miliardi per l'istruzione ci si ritrova invece con 1 miliardo in meno e a farne le spese nel saranno come al solito solo gli studenti universitari, sfavorendo così il diritto allo studio e aumentando gli ostacoli di tipo economico sociale.
Questa mossa scellerata fa capire come il governo non abbia la benché minima intenzione di dare un futuro ai giovani universitari in questo paese per meri giochi di poltrone e ciò suona quasi come un invito ad andare all'estero.
Vorrei ricordare, come da statistiche, che i paesi che hanno uno sviluppo maggiore e, di conseguenza, un futuro più roseo sono proprio quelli che investono di più nell'istruzione e di conseguenza nell'innovazione. Questa ulteriore penalizzazione non peserà solo sui giovani universitari, bensì sul futuro del nostro paese"
È giusto che gli studenti sappiano cosa è accaduto durante le vacanze di natale: il 23 dicembre si viene a sapere che il Governo ha investito 1 Miliardo di euro in meno rispetto al previsto tagliando agli studenti universitari; il 25, il Ministro Fioramonti, appurando che il Governo non ha stanziato i 3 Miliardi per l'istruzione da lui richiesti, si dimette e, alla Camera, passa al Gruppo misto; il 28 dicembre si viene a sapere che, pur mancando i fondi per l'istruzione, il Presidente Conte ha trovato incredibilmente le risorse per ben due ministeri, due ministri, due staff e così via.
Senza la volontà politica di investire nella scuola, avere due ministri non serve a nulla a maggior ragione per il fatto che uno di questi, la Azzolina, si è scoperto ieri abbia copiato la sua tesi di laurea al 50%, oltre ad aver preso zero in informatica e 5/12 in inglese al concorso per presidi; l'altro, Manfredi, soprannominato "il Barone" aveva definito i centri sociali come "utile forma di aggregazione".
È inammissibile pensare di poter continuare così, questo Governo deve andare a casa e la Lega è pronta a governare nuovamente questo paese.