Scherzandoci su, si potrebbe chiamare “la maledizione delle intitolazioni”. Nemmeno il tempo di archiviare le feroci polemiche sul nuovo slargo che l’amministrazione ha dedicato a Josemaría Escrivá, fondatore dell’Opus Dei, nella zona di piazza Sant’Agostino, che già sono pronte a partire quelle su Bettino Craxi.
Sì, perché quella che in questi giorni è stata dibattuta, con toni già molto accesi, soltanto in qualità di proposta, avanzata dall’ex consigliere comunale Flavio Cavallini già dieci anni fa, lunedì mattina diventerà un atto ufficiale, votato dalla giunta del sindaco Pierluigi Peracchini.
La richiesta di intitolare una targa a Craxi all’ex cinema Odeon, oggi Mediateca regionale, infatti, è stata depositata in Comune lo scorso 19 dicembre da Gianni Brero, segretario provinciale del Partito Socialista. Completato il necessario passaggio in commissione toponomastica, che ne ha valutato l’opportunità, lunedì la richiesta verrà approvata ufficialmente dall’amministrazione. No comment da parte dell'assessore competente Paolo Asti, che preferisce attendere la votazione in giunta comunale per esprimersi sulla vicenda.
Una decisione che, a vent’anni dalla morte del politico socialista, è destinata a dividere l’opinione pubblica spezzina almeno tanto quanto ha fatto la recente intitolazione dello slargo a Escrivá. Lo dimostrano le posizioni espresse ieri da Guido Melley e Roberto Centi, che hanno cassato la proposta ricordando le condanne definitive di Craxi, morto in latitanza ad Hammamet. A cui ha risposto a stretto giro il Partito Socialista spezzino, accusando i due consiglieri comunali di essere “obnubilati da un furore giustizialista” che ridurrebbe la figura di Craxi alla sua sola vicenda giudiziaria.
Ma il menu della giunta comunale di lunedì mattina è ricco: l’amministrazione infatti dovrà anche approvare l’intitolazione dello slargo davanti al palazzo comunale alla ricorrenza dell’8 marzo (Giornata della donna) e la collocazione di due targhe commemorative per le vittime dell’amianto, in piazza Caduti per la Libertà, e per quelle della strage di Nassiriya, nell’omonima piazza di Mazzetta.