La Dottoressa Decia Carlucci, ex direttore di presidio, circa due anni fa aveva realizzato, all'Ospedale di Sarzana, uno spazio consono per privacy e cubatura da mettere a disposizione dell'oncologia. Appena conclusi i lavori la direzione sanitaria, senza motivo, si oppose con l'intenzione di privare i pazienti di quelle stanze per trasferirvi gli uffici amministrativi.
Un'idea balzana che subito contestammo con vigore. Gli uffici non vennero trasferiti ma con ottusa testardaggine quei locali hanno continuato ad essere inutilizzati.
Oggi ci troviamo ad ascoltare le legittime proteste dei pazienti e le condivisibili osservazioni del Tribunale del malato. L'Assessore Viale deve intervenire subito o certamente lo faranno le autorità preposte.
Il Day Hospital di Sarzana è inadeguato, deve essere trasferito nella nuova sede in tempi rapidi. Al quarto piano, vicino dell'hospice, c'è uno stanzino di poche decine di metri quadri con 5 poltrone per le infusioni dei medicinali. Le terapie durano anche molte ore e in condizioni normali vi è una situazione che possiamo definire claustrofobica.
I malati, gli infermieri e il medico condividono uno spazio troppo ristretto. Inadeguato anche dal punto di vista igienico.
In caso di necessità, poi, vi è una oggettiva difficoltà nel soccorrere il malato. Gli spazi sono troppo angusti, non permettono neppure il trasporto del carrello per le urgenze, figuriamoci la completa accessibilità attorno alle poltrone. Mobilitare e intervenire sul paziente, in condizioni critiche, diventa davvero un'impresa.
In tutto ciò la privacy è completamente assente. La porta dell'ambulatorio deve essere lasciata aperta e l'affaccio è diretto non solo sulla sala d'attesa ma addirittura sul corridoio del piano da cui si accede agli ascensori.
Manca uno spazio idoneo per la terapia psico-oncologica e lo studio del medico è situato nell'altra ala, in un luogo fin troppo distante.
Ricordiamo che la somministrazione dei chemioterapici endovenosi, a Sarzana, è stata riavviata nel 2015, dopo circa quindici anni di stop, grazie al nostro intervento in Regione. Un modo per dare un servizio più efficiente ai pazienti della Val di Magra ed evitare loro inutili, faticosi e debilitanti spostamenti. Ciò producendo un vantaggio, in termini di spazi e tempi di attesa, anche per i pazienti del bacino spezzino, vista la riduzione di afflusso al Sant'Andrea.
Oggi non ci troviamo più davanti alla necessità di fare ulteriori investimenti. Oggi ci scontriamo semplicemente con l'incapacità della dirigenza di ASL5 e la miopia di chi governa la Regione. Al San Bartolomeo è già tutto pronto, anzi finora per l'oncologia si sono spesi soldi pubblici inutilmente, visto quei locali ancora chiusi. Per questo chiediamo alla Giunta regionale di muoversi immediatamente. Vogliamo che il Day Hospital oncologico venga traslocato dal quarto piano nella nuova sede e che ai pazienti spezzini venga riconosciuta la dignità che meritano.
Francesco Battistini
Consigliere Regionale
Italia in comune/Linea Condivisa