“Mentre in tutto l’arco della costa ligure i turisti sono attratti dal mare e dalle spiagge, alle Cinque Terre vengono persone da tutto il mondo soprattutto per percorrere sentieri che consentono di godere di un panorama unico per fascino e bellezza. Ma questo Patrimonio dell’Umanità è in pericolo per il cambiamento climatico e per le frane. E la risposta per il momento non è quella giusta. La Via dell’Amore è chiusa da anni. Noi ne abbiamo riaperto almeno un tratto, ma dopo 5 anni di proclami non è successo più nulla nonostante la disponibilità finanziaria. Possiamo finalmente capire quando partiranno i lavori per riaprirla? Ma anche molti altri sentieri sono chiusi o in pericolo. Sono troppo importanti e non ci possiamo permettere di perderli. Le ferrovie grazie alla Cinque Terre Card realizzano introiti rilevantissimi, specie dopo l’aumento dei biglietti.
La maggior parte dei viaggiatori vengono per percorrere i sentieri. Avanzo una proposta. In primo luogo FS e Parco rendano note le risorse complessive introitate a partire dal consuntivo del 2019. E si decida in modo permanente di destinarne una parte per dare vita a una scuola per non disperdere il “saper fare”, per conservare l’arte e la magia dei muretti a secco. E inoltre si decida di destinare una parte significativa di queste risorse a un programma costante di manutenzione dei sentieri, di regimazione delle acque, concordato coi sindaci. I contadini lo hanno fatto fatto per mille anni. Sono bastati pochi decenni di calo di attenzione per vedere compromesso un ambiente unico. Con la prevenzione possiamo salvarlo. E alla fine si vedrà che si spende meno”.
Raffaella Paita Italia Viva