"Italia Viva afferma di non mettere in discussione il "desiderio" di costruire un'alleanza unitaria contro Giovanni Toti, ma i comportamenti dei renziani liguri sono in netta contraddizione con il raggiungimento di tale obiettivo.
L'on. Raffaella Paita contesta il metodo seguito dal centrosinistra di costituire "tavoli programmatici" aperti alla società civile. Non se ne capiscono i motivi. Prima, così afferma la Paita, bisogna che i partiti facciano un accordo sulle infrastrutture, il ruolo del privato nella sanità, l'Ilva, la Gronda. Ebbene, i tavoli programmatici hanno proprio l'obiettivo di contribuire a definire proposte anche su questi temi.
Italia Viva, però, aggiunge che non si può appaltare la discussione programmatica alla società civile. Su questo, cari amici, non ci siamo proprio: non si può chiedere alle persone, associazioni o liste civiche di sostenerci e poi, preventivamente, escluderli dalla partecipazione a definire il programma.
Spero che non si vogliano riproporre le politiche e le divisioni che hanno portato alla sconfitta delle Regionali del 2015. Non è quello che desidera il popolo progressista ligure, che vuole unità e una alleanza politica ampia in grado di contendere la vittoria alla destra.
Cosa pensa Italia Viva ligure di un eventuale accordo con il M5S? Dopo l'incontro genovese con la ministra Paola De Micheli, l'on. Raffaella Paita, sul delicato tema della Gronda, non ha trovato di meglio che polemizzare con il M5s.
Una azione di disturbo dei renziani che vediamo a Roma, così come a Genova. Un intralcio, quello di Italia Viva, al serio e tenace lavoro che dobbiamo realizzare per costruire in Liguria un polo progressista che comprenda anche il M5S. Noi come Articolo Uno siamo fiduciosi in questa possibilità. La Liguria è anche la Regione di Beppe Grillo e i suoi interventi ultimi sono stati musica per le nostre orecchie".