“Il nostro impegno per il futuro occupazionale dell’Arsenale spezzino ha prodotto importanti risultati. Il sottosegretario alla Difesa Calvisi ha dato parere positivo a un pacchetto di ordini del giorno che abbiamo presentato in commissione parlamentare per garantire un adeguato turn over, procedendo al più presto a nuove assunzioni. Già a novembre, in più, il sottosegretario Tofalo rispondendo a una nostra interrogazione aveva annunciato l’avvio del reclutamento di nuove unità di concerto con il ministero della Pubblica amministrazione”.
Lo affermano i parlamentari della Lega Stefania Pucciarelli e Lorenzo Viviani, che proseguono: “Al contrario di quanto afferma il sindacato Flp Difesa, ci siamo attivati fin da subito nei confronti del Governo per ottenere risposte chiare sul futuro dell’Arsenale. Oltre alla prima risposta positiva alla nostra interrogazione da parte del Governo, il 13 novembre è stato approvato in commissione Difesa un pacchetto di ordini del giorno presentati dalla Lega, che impegnano l’esecutivo a promuovere ogni iniziativa per assicurare un adeguato turn over di personale specializzato per l’Arsenale militare marittimo della Spezia, che rappresenta un polo di eccellenza dall’importanza strategica per il comparto industriale e di sicurezza nazionale”.
“La base spezzina dovrebbe occupare 735 lavoratori – spiegano Pucciarelli e Viviani – ma oggi i dipendenti civili sono già scesi a 635 e i possibili pensionamenti nell’immediato futuro sono circa 175. I pareri positivi che abbiamo ottenuto dai sottosegretari sono un primo importante passo per invertire la rotta: il piano di ingressi per il prossimo triennio previsto ad oggi dal Ministero, infatti, è insufficiente, e il rischio è quello di vedere dimezzato il numero degli occupati, anche alla luce dei prossimi pensionamenti. Servono a breve almeno 100 assunzioni solamente per permettere all’Arsenale di funzionare regolarmente. Continueremo a vigilare sul Governo affinché realizzi al più presto le richieste che abbiamo presentato in commissione Difesa”.