La Provincia dovrebbe deliberare l’affidamento in house del servizio di trasporto pubblico ad Atc mercoledì 4 dicembre. È quanto emerso dalla commissione partecipate di ieri, in cui sono stati ascoltati i sindacati e i vertici dell’azienda. L’approvazione dell’affidamento (di 15 anni) darà una boccata d’ossigeno ad Atc, garantendo all’azienda una relativa tranquillità per i prossimi anni.
Sul fronte sindacale le preoccupazioni e le richieste sono quelle già espresse a più riprese negli ultimi mesi: il piano industriale, secondo i rappresentanti dei lavoratori, sarebbe talmente “traballante” da non permettere nemmeno l’acquisto dei pezzi di ricambio necessari per la circolazione dei bus.
Gli altri problemi sono ben noti: tempi delle percorrenze troppo “tirati”, aumento delle linee date in subappalto, blocco del turnover e i rapporti sindacali con l’azienda ai minimi termini.
“L’affidamento in house è un regime giuridico che sicuramente darà tranquillità, ma se la tendenza del subappalto è strisciante significa che stiamo comunque passando dei pezzi del trasporto pubblico ai privati – ha fatto notare il consigliere comunale Guido Melley – Bisognerà verificare se questi subappalti producono effettivamente dei miglioramenti del servizio”.
L’assessore alla mobilità Kristopher Casati ha invece sottolineato l’importanza dell’affidamento in house ormai alle porte: “Abbiamo portato a casa un risultato che qualche mese fa non era affatto scontato, anzi. Il management di Atc ha avuto il merito di portare a casa una pratica molto difficile”.
Sul fronte aziendale, l’amministratore delegato Francesco Masinelli – al centro delle critiche per la sua nomina a direttore generale – ha spiegato che se le richieste dei sindacati venissero accolte “il bilancio non reggerebbe”.
Se venissero concessi 3 minuti in più sulle linee più trafficate, per venire incontro alle richieste sui tempi delle percorrenze, il costo per l’azienda sarebbe di 300 mila euro; la controversia per i maggiori oneri delle ferie “costerebbe” invece 600 mila euro, mentre la causa sui turni sindacali potrebbe costringere l’azienda a sborsare altri 180 mila euro.
“Abbiamo rispetto per chi lavora sui bus: siamo una società pubblica, tutto quello che riusciamo a risparmiare è a disposizione dei lavoratori, sapendo che i conti sono quello che sono – ha detto Masinelli – Se ci sono richieste che portano il conto economico in rosso che trattative possiamo fare?”.
Sui pezzi di ricambio mancanti, che martedì hanno impedito ad alcuni filobus di entrare in servizio, Masinelli ha precisato che “i bus non sono usciti ieri ma oggi sì (ieri per chi legge, ndr). Non era arrivato un pezzo di ricambio: c’era un buco nella procedura che abbiamo risolto”.
Il capogruppo di Forza Italia Fabio Cenerini ha invece puntato il dito contro l’ex amministratore unico di Atc Renato Goretta, in merito ai crediti che l’azienda vantava nei confronti della Provincia: “Credo che l’amministrazione debba pensare a lanciare un’azione risarcitoria nei confronti del precedente management di Atc, per non aver cercato di ottenere gli 11 milioni di euro di crediti che l’azienda aveva nei confronti della Provincia”.