Un girone di consolazione, come accade nei tornei con le finali per terzo e quarto posto. Anche mettendoci tutta la buona volontà, si fatica a comprendere l’utilità della commissione andata in scena oggi in Comune, in cui sono stati ascoltati i progettisti esclusi dal bando per la riqualificazione di piazza Cavour.
Da una parte la commissione che ha avuto il compito di giudicare i progetti presentati, dall’altra gli architetti che hanno perso, come in una sorta di tribunale convocato fuori tempo massimo.
Gli architetti, ovviamente, hanno difeso la validità dei loro progetti, scontrandosi a più riprese con la commissione e i dirigenti Claudio Canneti e Gianluca Rinaldi. Ma cos’altro potevano fare? Risultato: una replica delle posizioni già espresse nelle settimane scorse da tutte le forze politiche, che tranne nel caso del gruppo “Cambiamo!” sono categoricamente contrarie al progetto vincitore.
Il casus belli è la mancata previsione di ulteriori parcheggi nella piazza, chiesti a gran voce dai commercianti e dalla stessa maggioranza di centrodestra.
La richiesta, d’altronde, era già emersa durante il percorso di partecipazione avviato due anni fa dall’amministrazione.
Dei tredici progetti presentati inizialmente, uno era stato escluso e cinque erano stati ritenuti idonei a una successiva valutazione. Tre prevedevano la realizzazione di ulteriori parcheggi in piazza del mercato: proprio questi ultimi sono stati approfonditi oggi in commissione. Con un nulla di fatto, com’era facilmente prevedibile, se non l’ulteriore richiesta dei consiglieri comunali, centrodestra compreso, di fermare il progetto e trovare una soluzione che soddisfi le richieste di chi ogni giorno lavora nella piazza.
A centrare il punto è stato l’architetto Carlo Alberto Cozzani, autore del progetto tornato alla ribalta negli ultimi giorni in alternativa a quello vincitore: “Vorrei fare una premessa: il nostro progetto ha perso, quindi il fatto di essere qui oggi è anomalo. Per me quello che ha deciso la commissione è insindacabile, se avessi avuto qualcosa da dire avrei presentato ricorso”.
Il progetto di Cozzani prevedeva un mercato al piano terra e un parcheggio all’altezza di quattro metri, attraverso lo smontaggio a pezzi delle vele, con la realizzazione di un parco urbano accessibile a tutti sul “tetto” del parcheggio.
Il progetto dell’architetto Riccardo Maria Nardone, invece, proponeva un parcheggio al piano terra (dagli attuali 94 a 158 posti auto) e lo spostamento del mercato a un piano superiore, con la pedonalizzazione delle vie laterali.
Lo studio dell’architetto Riccardo Bazzali, infine, prevedeva un parcheggio a un piano superiore con 120 posti auto, attraverso il “taglio” di parte delle vele, con una metodologia di costruzione “dalla tempistica molto veloce”.
Tutti progetti che secondo il dirigente Claudio Canneti avrebbero sforato il limite di costo fissato nel bando di gara.
L’accusa mossa trasversalmente all’amministrazione è quella di aver concepito un bando che non rispetta i dettami usciti dal percorso di partecipazione iniziale, in particolare non dando spazio alla richiesta unanime di più parcheggi.
Nulla di nuovo rispetto alle cronache degli ultimi giorni. Ecco perché non si comprende l’utilità dell’audizione di progettisti già esclusi, a distanza di mesi, in una commissione che a ogni seduta ha un costo per le casse pubbliche.