Anche grazie alle puntuali segnalazioni della consigliera Lazzoni, sempre attenta alle questioni ambientali, La LEGA chiede certezze sulla Ceramica Vaccari.
E’ grave apprendere che, dopo anni dalla chiusura della fabbrica, nonostante le operazioni di acquisizione della proprietà di un capannone di 1.104 mq da parte del Comune ed il godimento, a titolo di comodato ad uso gratuito, di un’altra area di circa 13.000 mq (ex palazzina uffici e capannoni prospicienti il piazzale di accesso), le amministrazioni che si sono succedute non abbiano ancora risolto il grave problema ambientale che interessa l’intero compendio.
Inizialmente, l’attenzione si è concentrata sui rifiuti abbandonati nell’area e, ancora oggi, i cittadini attendono di conoscere il reale stato dei luoghi indubbiamente più esteso rispetto al tema delle terre cariche di idrocarburi ricavate dallo scavo in Via Erta ed abbandonate all’interno di un capannone dal 2014!
Dal 2012 e negli anni successivi 2013 e 2014, il Comune ha sollecitato più volte la Ceramica a completare l’iter di bonifica e a smaltire i rifiuti liquidi abbandonati ,ma l’unica porzione bonificata è quella che interessa il capannone di proprietà del Comune, oggetto di risanamento conservativo e di bonifica del sito, mentre l’azienda proprietaria ha dichiarato fallimento e chi si è visto, si è visto! Che fine ha fatto il progetto “Nova”, nato per l’ambizione del Sindaco Mazzanti di voler riqualificare l’area?
Peccato che in tutte le diffide, il Comune si è dimenticato dell’amianto sulle coperture dei capannoni e ciò sino al 2017... ma davvero nessuno sapeva che sui tetti c’è eternit attualmente in grave stato di ammaloramento?
Era necessario attendere i sopralluoghi di ASL, ARPAL e l’interessamento della Procura per comprendere che una bomba ambientale sta esplodendo a Santo Stefano di Magra?
Stiamo parlando delle coperture in amianto che si estendono per oltre 20.000 mq di capannoni situati nelle immediate vicinanze del capannone denominato ex opificio, sede di Consiglio Comunale e di manifestazioni aperte al pubblico ed ad eventi che interessano i giovanissimi.
Quanto vale la salute pubblica? Con ordinanza sindacale 34 del 10.06.2019 il Sindaco, massima autorità in tema di salute pubblica sul territorio, dava atto dell’urgenza dell’intervento per la messa in sicurezza dell’area “atteso che il deterioramento del materiale contenente amianto presente nella copertura esistente, possa per effetto di eventi climatici rilasciare fibre in amianto determinando, sia internamente che esternamente ai fabbricati, una possibile cessione di fibre e creando un rischio per la salute pubblica”.
Come si può pensare che un perito, incaricato una tantum dall’ente, possa tenere sotto controllo l’area attraverso monitoraggi eseguiti in singole giornate di sole e senza vento?
Chiediamo che l’intervento di ARPAL, unico ente certificato ed abilitato a fare le opportune verifiche ambientali, dipani definitivamente i dubbi sulla qualità dell’aria all’interno del compendio. In attesa che vengano sollecitamente avviate la complessa attività di bonifica e la procedura per l’ insinuazione nel passivo del fallimento, l’area deve essere inibita al pubblico e ai dipendenti che devono essere collocati altrove.
F. Zanicotti
Segretario Provinciale LEGA