La conferenza ha sancito la conferma da parte del Ministero dell’Ambiente della dismissione dell’uso del carbone entro il 2021 e l’entrata in vigore di nuovi parametri più restrittivi previsti per le emissioni entro sei mesi dal decreto di riesame dell’autorizzazione ambientale.
Il Partito Democratico di Arcola esprime una doppia soddisfazione per questo risultato. Da un lato per il riconoscimento del ruolo di protagonista assegnato al nostro Comune, che ha giurisdizione su un terzo del territorio occupato dalla centrale e dai suoi sottoservizi e che quindi ha titolo per esprimersi sul futuro della strategica area, oggi interamente impegnata nella produzione energetica con impiego di combustibile fossile. Dall’altro perché finalmente fornisce un punto di partenza, dopo anni di intenso dibattito politico ed ambientale sull’argomento, per avviare una compiuta riconversione ecologica ed economica dell’intera area di Vallegrande.
E’proprio sugli scenari futuri che dovranno essere disegnati per il dopo 2021, che si deve trovare una forte intesa anzitutto tra gli enti locali intressati, appunto Arcola, La Spezia e la Regione Liguria sino ad arrvare al Governo Nazionale.
Un’intesa che deve saldarsi su una base discriminante rispetto a quanto previsto da Enel, ovvero un deciso no al progetto depositato dall’ente energetico al Ministero dell’Ambiente per una nuova centrale a turbogas, che sottoporrebbe ancora per lunghi anni l’intera comunità provinciale ad una produzione energetica sempre alimentata da combustibile fossile, in palese contrasto con la lotta ai cambiamenti climatici e la difesa del futuro del nostro pianeta.
Il nostro Partito è confortato sul risultato finale da traguardare, in ragione dei recenti voti unanimi espressi in questa direzione dai Consigli Comunali di Arcola e La Spezia che hanno, su tali presupposti, vincolato le rispettive amministrazioni a trattare l’argomento nelle sedi istituzionali, in particolare in sede regionale e nazionale.
Per questo proponiamo che le due Amministrazioni Comunali richiedano formalmente al Governo di non concedere le autorizzazioni al progetto di Enel ed alla Regione di confermare la posizione dei due Comuni, negando di fatto l’intesa prevista dalle normative per i procedimenti in materia di impianti energetici con i Ministeri competenti in merito.
E’ bene che la Regione ed il Governo dimostrino con i fatti di aver compreso che la comunità spezzina ha già pagato un dazio ultradecennale per la presenza di una centrale elettrica sul proprio territorio e si chiuda definitivamente la pagina con la definitiva dismissione degli impianti, la conseguente bonifica delle aree a cura di Enel, ed una nuova destinazione delle stesse prevalentemente orientate verso la Green Economy, garantendo altresì la salvaguardia della attuale dotazione occupazionale.
Carlo Canese
Segretario Unione Comunale PD Arcola