"Dopo le passerelle inutili sul cantiere del Felettino in questi 4 anni e mezzo, ora è la volta del Sant'Andrea".
"Dopo oltre due anni che va avanti il rimpallo delle responsabilità sui ritardi del nuovo ospedale, adesso annuncia nuovi investimenti e un inatteso piglio decisionista, peccato che anche i più sprovveduti capiscano che è tutta una manovra elettorale. Infatti mancano 6 mesi alla scadenza del mandato".
"La campagna delle promesse è iniziata insomma ma i risultati concreti in questi 4 anni di governo sono pari a zero. Le criticità della sanità spezzina sono note. Mancano in tutti i reparti medici e infermieri, la sola chirurgia ne contava 16, che oggi sono scesi a 11 e per di più divisi tra le strutture di Spezia e Sarzana con il conseguente malfunzionamento delle sale operatorie. Per non parlare della radiologia, reparto di eccellenza che raggiunse risultati straordinari, da cui scappano validissimi professionisti, proprio in un mese particolare, quello dedicato allo screening delle patologie al seno. Scelte inopportune che stanno allarmando i cittadini".
"Toti ignora, inoltre, che una settimana fa in Commissione, Ire ha riferito di aver già inviato 7 lettere a Pessina, pertanto anche i suoi annunci di sollecitazioni ulteriori alla ditta, sono fuori tempo e probabilmente inutili. Come detto da Ire, sono settimane se non mesi che la regione è in condizione di convocare un tavolo tecnico e giuridico per affrontare la situazione, quindi Toti è palesemente in ritardo".
"Aggiungo che anche la necessità di un piano strategico per la sanità spezzina, riferita dal presidente, è una richiesta che da due anni faccio continuamente. Mi fa piacere che finalmente sia stata presa in considerazione ma è sintomatico dell'attenzione, scarsa, rispetto ai problemi che affliggono la nostra provincia da mesi e mesi. Un piano di cui la nostra Asl necessita da tempo, a sei mesi dalle elezioni pare proprio una manovra di propaganda elettorale".
"Nel frattempo i cittadini subiscono servizi sempre meno efficienti e disservizi ormai quotidiani. Insomma tra tappeti rossi, caschetto giallo e pesto verde il presidente ci ha abituato a passerelle inutili. Ora è il momento di produrre risultati".
Juri Michelucci
Italia Viva