“Un’alleanza tra il Pd e il M5S anche in Liguria? Abbiamo fatto insieme tante battaglie, anche alla Spezia, come quella sul nuovo ospedale. Vedo grandi possibilità”.
Lo spezzino Andrea Orlando, vicesegretario nazionale del PD, apre la strada a un’intesa giallo-rossa in Liguria in vista delle elezioni regionali 2020, ormai dietro l’angolo. Lo fa durante un incontro alla Mediateca di via Firenze, intervistato dal giornalista del Corriere della Sera Tommaso Labate.
“In Liguria i 5 Stelle, più che in altre realtà italiane, sono per natura un pezzo di elettorato che guarda a sinistra – aggiunge Orlando – Le battaglie politiche che abbiamo condotto insieme ci danno una base su cui lavorare. L’operazione qui è relativamente più facile: ovviamente non bisogna farlo a tutti i costi, ma in Liguria vedo le condizioni perché si possa trovare un’intesa”.
Tra i commenti sulla manovra economica e sul rapporto con i pentastellati, c’è spazio anche per una riflessione sulla situazione del PD spezzino, da pochi giorni commissariato, come aveva anticipato Gazzetta della Spezia, e ora guidato dall’ex senatore Daniele Borioli, che lo dovrà traghettare al nuovo congresso provinciale.
“Dobbiamo coinvolgere gli iscritti in una battaglia politica in Regione e alla Spezia, dove l’amministrazione si sta dimostrando sempre più incapace – sottolinea Orlando – Non possiamo limitarci a iniziative in solitaria dei nostri consiglieri comunali, spesso portate avanti per soddisfare narcisismi personali, altrimenti la partecipazione si riduce soltanto a tifoseria. È necessario mobilitare tutte le persone che aderiscono al partito e avviare anche una riorganizzazione complessiva dei circoli sul territorio”.
Orlando, che rientrava nel toto ministri del governo Conte bis, spiega anche la sua esclusione dalla squadra giallo-rossa: “Ho deciso di non fare il ministro perché oggi per il PD la sfida più importante si gioca all’interno del partito, per me fare il vicesegretario nazionale non è meno importante che ricoprire un incarico ministeriale”.