Non c'è pace per il PD spezzino: dopo le reazioni di Paita, Federici e altri che abbiamo sentito a caldo, all'indomani dell'annuncio di Renzi di voler uscire dal Partito Democratico per creare una nuova realtà, altri membri del gruppo spezzino compiono una scelta. Jacopo Tartarini scrive al segretario regionale del PD e annuncia le sue dimissioni, ripercorrendo la sua storia e le ragioni della sua scelta. Di seguito la lettera completa.
"Carissimo Vito,
in prima istanza desidero ringraziarti per questi mesi di lavoro in comune che mi hanno permesso di conoscerti meglio e molto apprezzare il tuo carattere e il tuo approccio sempre serio e ponderato alle questioni.
E' notizia clamorosa di ieri la separazione dei gruppi parlamentari, nell'intendimento di Matteo Renzi di costituire un nuovo movimento o partito politico.
Devo dirti, ma ne abbiamo parlato a voce e quindi scrivo per sommi capi, che questo progetto parrebbe rispondere ad alcune domande che mi faccio da tempo.
Io non vengo dal PCI e, avendo aderito da diversa strada molti anni fa ai DS in occasione del Congresso di Firenze, non ho mai sentito il fascino dell'incontro tra le due grandi tradizioni politiche popolari italiane: per me il nocciolo della questione è sempre stato cambiare il Paese, con riforme profonde, che lo conservino nell'alveo delle grandi democrazie occidentali europee, volentieri se al costo di perdere alcuni difetti endemici degli italiani.
Da questo punto di vista capisco bene il disagio di tanti e di Matteo Renzi.
Recentemente ci siamo incontrati per il Congresso di Base Riformista, corrente che almeno dal biglietto da visita sembrava un alveo naturale per me, ma in quella discussione ho riscontrato una povertà di idee della quale mi sono lamentato a lungo con quanti hanno la pazienza di ascoltarmi.
Forse però il punto è che faccio parte di un elettorato potenziale che attende dalla politica e dal PD quel che oggi non c'è in tutto il centro sinistra e per questo mi interessa così tanto il progetto di una nuova aggregazione.
Che cosa farà esattamente Matteo Renzi è per molti aspetti ancora incerto, ma mi sono chiesto se sia onesto rimanere nell'esecutivo di un Partito mentre attendo con curiosità che ne nasca un altro: sarebbe come sapere che sei affascinato da una persona appena conosciuta e poi cenare senza battere ciglio con tua moglie a casa.
Per questa ragione preferisco rassegnare le mie dimissioni dalla Segreteria regionale, con effetto immediato, nella speranza che vogliate, tu in particolare, comprendere questa linearità di pensiero.
A tutti noi, chi andrà e chi rimane, dico di non lasciarci alle spalle macerie, consiglio ai più facinorosi di magari rivedere le immagini del raduno di domenica a Pontida per ricordare chi sono quelli coloro avverso ai quali il Centrosinistra dovrà presentarsi unito alle prossime elezioni.
Cordialissimi saluti a te e per tuo tramite anche ai colleghi della Segreteria".
Jacopo Tartarini