Ci siamo, il 20 agosto è arrivato e oggi, nell’aula del Senato, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha parlato chiaramente, togliendosi non pochi sassolini dalle scarpe e, come previsto, non ha risparmiato il ministro dell’Interno Matteo Salvini, tacciandolo di “grave carenza di cultura costituzionale” e accusandolo di “grave imprudenza” per aver innescato la crisi.
“È contradditorio il comportamento di una forza politica che dopo aver proposto la sfiducia al governo non ritira i propri ministri - ha detto Conte - Amici della Lega, per preparare la scelta del voto avete tentato di accreditare maldestramente l'idea di un governo dei no, avete macchiato 14 mesi di attività di Governo, avete offeso la dedizione dei vostri stessi ministri e segretari. Dopo le elezioni europee, il ministro Salvini ha posto in essere un progressivo distacco dal Governo, che ha finito anche per distrarlo dai suoi compiti istituzionali pur di cercare qualche pretesto per la crisi di Governo. Caro Matteo, promuovendo questa crisi ti sei assunto una grave responsabilità, ti ho sentito invocare le piazze a tuo sostegno e questa tua concezione mi preoccupa”.
“Non abbiamo bisogno di uomini con pieni poteri – ha proseguito Conte – ma di persone con senso di responsabilità e senso istituzionale, se tu avessi mostrato cultura delle regole l’intera azione di governo ne avrebbe tratto giovamento. Quest’anno ho provato a partire subito per elaborare un’adeguata manovra economica, ti ho chiesto di indicarmi i delegati della Lega per i tavoli governativi, ma mi hai fatto aspettare due mesi invano”.
Poi l’annuncio sull’iter istituzionale della crisi: “Ascolterò con attenzione i vostri discorsi, poi mi recherò dal presidente della Repubblica e rassegnerò nelle sue mani le mie dimissioni. Mattarella, garante degli equilibri istituzionali, guiderà il paese in questo passaggio. Rinnovo la mia profonda gratitudine per il sostegno di cui mi ha onorato, ringrazio i parlamentari di maggioranza e anche quelli di opposizione. Questo incarico mi lasica una grande eredità e mi trasmette e spero possa trasmettere grande fiducia per i futuro del nostro Paese. Si può fare politica senza inseguire i social o dover dipendere dal titolo di un giornale, senza insultare un avversario politico o inventarsi nemici dietro ogni angolo”.