Nonostante l’ennesima consulenza costata 36.000 euro il bando predisposto era sbagliato in quanto non conteneva la clausola di salvaguardia per il personale, cioè la salvaguardia dei lavoratori attualmente impiegati, come si era fatto subito notare, e hanno dovuto inserirla causando uno slittamento dei tempi.
Inoltre, come ampiamente prevedibile, la Provincia ha rafforzato il ricorso per l’uscita da Acam Iren per l’inosservanza del piano regionale dei rifiuti.
Morale della favola hanno dovuto aggiungere circa 275.000 euro, il che comporterà un aumento delle tariffe stimato intorno all’8% per le attività commerciali e ovviamente nessuna riduzione per i privati come più volte trionfalmente annunciato.
Il tutto per un servizio che, per scelta politica e non per colpa del gestore, poggia esclusivamente sulla buona volontà del cittadino, rende i nostri borghi delle discariche di cui godono i topi ed i gabbiani, trasforma le nostre case e terrazzi in magazzini di rumenta, ogni giovedì all’alba ci fa svegliare con il cuore in gola per il rumore del vetro, vede un servizio di spazzamento e lavaggio strade del tutto insufficiente.
E senza l’ombra di un dubbio e di un ripensamento...
Associazione Culturale Futuro e Radici