“La nomina di Daniela Troiano a direttore generale dell'Asl 5 è l'ennesima testimonianza di scelte che badano più alla fedeltà che alla reale autonomia e alle competenze che, invece, un ruolo di gestione così complesso richiederebbe. Si tratta, infatti, della stessa persona protagonista di numerose intercettazioni telefoniche, legate agli scandali della sanità lombarda, dalle quali emergevano comportamenti accondiscendenti con la politica e legami che parevano andare oltre i normali contatti di collaborazione che quel ruolo può oggettivamente richiedere. Ma c'è di più. Se questo non bastasse, la stessa Troiano fu bocciata al noto quizzone, introdotto in Lombardia dopo i noti scandali, per scegliere sulla base di competenze e merito i funzionari atti a gestire al meglio la sanità pubblica.
Non soltanto, quindi, scarsa autonomia e reverenza al potere ma, probabilmente, anche scarse capacità, vista la bocciatura. Un'altra nomina telecomandata insomma, perfettamente coerente con le modalità di scelta alle quali ormai questa giunta regionale ci ha abituato. Sarebbe forse il caso di adottare modalità analoghe al quizzone lombardo. La sanità ligure ha bisogno di professionisti indipendenti, con acclarate competenze gestionali e meccanismi di selezione oggettivi”.