"Per il secondo anno consecutivo, infatti, il presidente della Regione Giovanni Toti ha speso 50 mila euro di risorse pubbliche per la propria propaganda politica e per portare sul nostro territorio, all’evento intitolato Liguria D’Autore in programma questo fine settimana ad Ameglia, personaggi come l’eminenza grigia dell’ultradestra americana Steve Bannon, ex consigliere di Trump molto amato da neonazisti e Ku Klux Klan o Philippe Vardon del Rassemblement National di Marine Le Pen. Poi, già che c’era, Toti ha anche approfittato dell’occasione per invitare alla manifestazione la sua collega coordinatrice di Forza Italia Mara Carfagna, facendo pagare a tutti i liguri un anticipo del congresso del suo partito".
"Il problema, però, non sono i nomi in tabellone - alcuni dei quali francamente raccapriccianti -, ma che Liguria D’Autore sia a tutti gli effetti una kermesse politica finanziata con soldi pubblici, visto che è co-organizzata e sostenuta economicamente da due enti istituzionali come Regione Liguria e Comune di Ameglia".
"Se il presidente della Giunta ligure vuole organizzare il festival del sovranismo è liberissimo di farlo, ma non con i soldi dei liguri".
"Apra il portafoglio oppure chieda un contributo al suo amico Putin, che pare che nel recente passato non sia tirato indietro con i suoi alleati della Lega".
"Con i soldi della collettività, però, non si fa propaganda. Anche alle Feste de l’Unità abbiamo invitato esponenti di altri partiti – compresi alcuni nostri avversari – ma si trattava (e si tratta ancora) di manifestazioni politiche totalmente finanziate con il lavoro dei nostri volontari, con sottoscrizioni e sponsor. Non ci è mai venuto in mente di pagarle con i soldi dei contribuenti".
Giovanni Lunardon, capogruppo Pd in Regione Liguria.