Per fruire della detrazione è sufficiente pagare le fatture con bonifico bancario o postale e in dichiarazione dei redditi inserire i dati catastali dell'immobile su cui si interviene. Occorre anche tenere a disposizione la certificazione tecnica della stufa che indichi le capacità termiche (basta il certificato del produttore). Per quanto riguarda l'Iva, la stufa a pellet con i suoi accessori rientra tra i cosiddetti "beni significativi" (tassativamente elencati nel Dm 29 dicembre 1999), soggetti all'aliquota agevolata del 10% (di cui all'articolo 2, comma 10, legge 191/2009) solo sino a concorrenza del valore della manodopera impiegata nell'esecuzione dei lavori (intendendosi per tale il corrispettivo richiesto per l'installazione, comprensivo anche delle materie prime impiegate: circolare 71/E/2000), mentre l'eventuale parte eccedente deve essere assoggettata all'aliquota ordinaria del 21%. È pertanto necessario che, in fattura, le due voci (corrispettivo della stufa e quello richiesto per la relativa installazione) siano evidenziate separatamente. A tal fine non è necessario il rilascio di alcuna dichiarazione di assunzione di responsabilità per l'aliquota applicabile. È la legge che prevede l'aliquota applicabile. Sotto il profilo urbanistico è sufficiente una semplice comunicazione al Comune.