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Dal nord al sud: un focus sul gioco e sulle attuali normative In evidenza

Numeri e regolamenti.

 

I numeri del gioco in Italia: un settore in netta crescita

Il gioco in Italia è un fenomeno in aumento, per quanto riguarda la spesa dei cittadini tra le slot machine, le lotterie varie, le scommesse sportive, l’ippica e il gratta e vinci.
Già tra il 2014 e il 2016 si era assistito a un particolare incremento della spesa relativa a questo genere di attività, con una mole di affari di ben 96 miliardi di euro raggiunti nel 2016.
Tutte le regioni, dal Veneto fino alla Campania, sono state progressivamente coinvolte da questo fenomeno, con un incremento di numeri che fanno riflettere sulla reale dimensione dell’attività.
Si parla infatti, stando ai dati del 2017, di:

  • oltre 200 sale bingo
  • oltre 1300 luoghi utili per piazzare le scommesse sportive
  • oltre 3000 sedi per le scommesse riguardanti l’ippica
  • oltre 5 mila sale per la videolottery
  • oltre 30 mila ricevitorie per il gioco del Lotto
  • oltre 60 mila punti vendite per le attività di gioco legate alla lotteria
  • 85 mila esercizi di tipo commerciale dotati di slot machine

Ma i numeri sono anche quelli relativi agli utenti di questo genere di attività.
Se, secondo i dati del Consiglio Nazionale delle Ricerche, sono 17 milioni gli italiani che hanno dichiarato di avere giocato almeno una volta nella propria vita, i giocatori abituali - perciò coloro che rischiano la degenerazione dell’attitudine al gioco in ludopatia - sono 2,5 milioni al momento della pubblicazione delle stime.
Tra i giocatori a rischio ci sono anche molti giovani in tutta Italia, e sempre più sono le iniziative volte a sensibilizzare le coscienze sui pericoli del gioco.
Esistono alcune misure per contrastare il fenomeno dell’illegalità e per favorire la sicurezza del giocatore, come ad esempio la possibilità di affidarsi ad operatori con licenza AAMS: a questo proposito SNAI Casino è un riferimento, ma ci sono anche molti altri bookmaker che rispettano i parametri di legalità stabiliti.
In ogni caso, il tema è così importante da essere entrato al centro dell’attenzione politica, con apposite misure create per prevenire e contrastare la ludopatia.

Una panoramica sulla normativa adottata dalle regioni italiane

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Numerose sono le regioni che si sono attivate nel tempo per contenere il fenomeno del gioco d’azzardo: nel periodo compreso tra il 2013 e il 2015 sono state ben 14 le leggi regionali approvate sul tema, con un particolare riferimento al “distanziometro”, una misura che impone una certa distanza delle sale gioco e degli apparecchi di intrattenimento dai luoghi sensibili, come ad esempio scuole, oratori, luoghi di culto, impianti sportivi, ospedali, eccetera.

Tra le regioni apripista in merito all’applicazione della normativa troviamo il Trentino Alto Adige e la Liguria e, a seguire, l’Abruzzo, l’Emilia Romagna, la Puglia, il Lazio, la Lombardia.
Il tema è così attuale e importante che anche il Ministero dell’Interno è intervenuto in materia: con una circolare, prodotta nel marzo del 2018, il Dipartimento di Pubblica Sicurezza ha infatti stabilito che l’abilitazione all’esercizio e all’installazione di apparecchi da gioco è decisa dal Questore, sulla base di specifici parametri di sicurezza pubblica e, soprattutto, con uno sguardo alla tutela della salute psicofisica del giocatore.
Ogni regione ha comunque adottato in maniera diversa le disposizioni nazionali e stabilito varie misure per l’applicazione del cosiddetto distanziometro, accendendo dunque anche il dibattito politico, con interventi da parte degli operatori del settore.
Se in Puglia, nell’ottobre del 2018, il Consiglio Regionale ha prorogato l’introduzione della legge sul gioco d’azzardo, prevista per il dicembre dello stesso anno, in Piemonte le restrizioni sul gioco sono diventate operative alla fine del 2017, mentre in Emilia Romagna il divieto è attivo dal giugno del 2017.
Non mancano comunque le contestazioni, non soltanto di tipo politico: forte è anche la preoccupazione degli operatori del settore, dai proprietari delle tabaccherie fino ai dipendenti degli esercizi in questione.
Il dibattito è comunque ancora vivo, e passa anche attraverso apposite campagne di sensibilizzazione sui rischi di un divertimento che, senza la dovuta attenzione, può rischiare di degenerare in dipendenza.
Da Vicenza, dove è stata appena presentata una nuova regolamentazione sul gioco, fino a Reggio Emilia, in cui il Consiglio di Stato ha di recente respinto l’istanza di una sala giochi contro il comune, si stanno comunque muovendo dei passi importanti verso l’evoluzione del settore.

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