Ieri mattina a Palazzo Civico, alla presenza del Sindaco Peracchini e della Giunta comunale, sono stati illustrati i risultati della ricerca-intervento “Famiglie che cambiano e si riorganizzano. Bisogni e risorse delle famiglie spezzine”.
Lo studio, realizzato nel periodo 2017/18 dall’Osservatorio del Cambiamento Sociale del Comune della Spezia con la collaborazione scientifica del Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia dell’Università di Firenze, nasce dal bisogno della rete dei servizi, di conoscere in profondità i nuovi bisogni ed i meccanismi di resilienza delle famiglie per offrire servizi adeguati di accoglienza, orientamento, promozione e tutela.
“Abbiamo invertito la rotta sui servizi sociali - dichiara il Sindaco Pierluigi Peracchini - a partire dal metodo e soprattutto nel merito. Dai risultati dei nostri uffici dei Servizi Sociali, che ringrazio per il loro quotidiano impegno in trincea, abbiamo il modo di comprendere meglio come investire le nostre risorse per le famiglie meno fortunate del territorio. Da quando sono a Palazzo Civico quotidianamente ricevo situazioni molto difficili, e l'urgenza fin dal primo giorno è stata quella di dar loro una risposta di dignità. Fino alla fine del mio mandato, proseguiremo con questo impegno."
“Si tratta di un importante lavoro di monitoraggio sui cambiamenti dei nuclei familiari, per il quale ringrazio gli uffici dei Servizi Sociali e tutti coloro che vi hanno collaborato. – dichiara l’Assessore alle Politiche Sociali Giulia Giorgi – Uno studio che ci permetterà di capire l’evoluzione delle famiglie spezzine, su cui si baseranno i futuri interventi ed investimenti dell’Amministrazione da rivolgere alla cittadinanza”.
Nell’indagine, durata un anno, sono stati coinvolti quasi mille cittadini (anche attraverso i social network), duecentocinquanta operatori e insegnanti, 12 esperti, 30 ragazzi in alternanza scuola lavoro e una quarantina tra associazioni e cooperative.
A partire dalle testimonianze raccolte e dalla letteratura disponibile a livello nazionale sono emerse le mutate caratteristiche delle famiglie spezzine: senza modelli di riferimento, sempre più sole, meno numerose, interculturali, con poco tempo a disposizione per stare insieme, preoccupate per il futuro e soprattutto con una scarsa conoscenza dei servizi territoriali disponibili.
In base ai dati della ricerca, emerge l’esigenza di una struttura in grado di accogliere, orientare e sostenere attraverso servizi specializzati le famiglie che affrontano crisi o transizioni, davanti alle quali si sentono fragili e incompetenti. Di qui l’idea di un Centro per le Famiglie, capace di rispondere a questi bisogni, sul modello delle esperienze di altre regioni.