CRIBIS – società del Gruppo CRIF specializzata nella business information – ha analizzato la distribuzione delle aziende italiane con donne in posizioni decisionali o titolari di ditte e società. Sul totale di oltre 6 milioni di aziende italiane, quelle in cui le donne ricoprono posizioni decisionali sono oltre 1 milione. Di queste, il 93,5% sono piccole imprese con 5 o meno dipendenti.
La provincia italiana con la maggiore incidenza di aziende guidate da donne sul totale è La Spezia (33% sul totale aziende), seguita da Benevento (29%), Avellino, Enna, Frosinone, Grosseto (27%), Viterbo, Chieti, Campobasso, Siracusa (26%).
Le province che invece registrano meno aziende guidate da donne sono Lodi, Lecco, L’Aquila, Bergamo, Como (19%), Reggio Emilia, Milano, Monza, Trento (18%) e Bolzano (17%).
A livello regionale è il Molise a mostrare l’incidenza maggiore con il 26% delle aziende guidato da donne, seguito da Basilicata e Abruzzo (25%). In coda Veneto (20%), Lombardia (19%) e Trentino-Alto Adige (17%). È bene ricordare, tuttavia, che considerando i valori assoluti e non l’incidenza, la Lombardia è la prima regione per numero di aziende con donne in posizioni decisionali o titolari di ditte e società.
“Le donne in posizioni decisionali e manageriali sono ancora molto poche in Italia, circa 1 su 5” - commenta Marco Preti, amministratore delegato di Cribis - “La ragione della maggiore incidenza di imprenditoria femminile al Sud è da ricercarsi principalmente nel contesto imprenditoriale dove sono presenti in percentuale maggiore realtà piccole, dei settori dei servizi alla persona e del commercio al dettaglio. Entrambi settori dove l’incidenza femminile è più alt”.
Per quanto concerne i settori, invece, le donne ricoprono posizioni decisionali soprattutto nei servizi sociali (52%), servizi alla persona (48%) e nel commercio al dettaglio nel settore dell’abbigliamento (46%). I settori che, al contrario, registrano meno donne al comando sono le installazioni, le autofficine e gli autonoleggi e l’edilizia.