Polemiche a non finire sulla "buona scuola" renziana, polemiche di parte, polemiche strumentali dice qualcuno, critiche sacrosante dicono altri, resta l’incidente che ha coinvolto un ragazzo su un muletto che ha sollevato un polverone mediatico e accuse di sfruttamento (qui) (qui) (qui) e (qui), delle esperienze positive se ne parla poco, forse perche poco utili ad alimentare la perenne diatriba politica.
Fatto sta che nella nostra città esistono realtà che senza timore di smentite possiamo anche chiamare eccellenze scolastiche. Una di queste è rappresentata dall’Istituto professionale Einaudi-Chiodo, che fa da tempo, molto prima della “buona scuola”renziana, della commistione fra scuola e lavoro la sua ragion d’essere.
Ora, per non cadere nel qualunquismo, va precisato che la situazione degli istituti professionali spezzini è nettamente superiore a quella del panorama nazionale e questo tuttavia non è un buon motivo per sminuire l’importanza dei passi avanti costanti che questo sistema di insegnamento ha portato e porta in termini di preparazione e di coinvolgimento diretto con il mondo del lavoro.
“Freeidea”, cosi si chiama quello che a tutti gli effetti è uno “spin off” vero e proprio, una agenzia di grafica pubblicitaria dove gli studenti possono imparare sul campo cosa significa avere a che fare con la competitività del mondo del lavoro al di fuori della scuola.
Fra ciò che si studia e ciò che ti aspetta nel mondo reale la differenza è forte, marcata e rischia spesso di divenire uno “shock” vero e proprio per i ragazzi che escono da un corso di studi e si affacciano nel bailamme rappresentato dal panorama lavorativo italiano.
Ora questi insegnanti, questi ragazzi, questi imprenditori hanno davvero costruito (in tempi non sospetti) un modello di attività che può e deve far riflettere la classe politica su come e in che modo ci si debba muovere nell’ambito dela formazione scolastica e professionale.
Un’esperienza del genere favorisce infatti la conoscenza della materia di studio applicata come meglio non si potrebbe con la realtà lavorativa. E allora spazio alla creatività, al lavoro di gruppo, alla sana competitività, ai rapporti con i fornitori, al rispetto delle scadenze.
Senza dimenticare l’uso di macchine professionali per la stampa ad esempio, oppure la possibilità di avere libri di testo sviluppati dal corpo insegnante e pubblicati su piattaforme elettroniche che consentono risparmi elevatissimi a favore di una facilità d’uso estremamente attuale e, non da ultimo, la possibilita di “sorvolare” sulla mancanza di interesse dimostrata dalle case editrici verso prodotti di “nicchia” come i testi destinati appunto agli istituti professionali se non a prezzi esorbitanti che inevitabilmente ricadrebbero sui bilanci familiari già depressi da anni di crisi.
Cinque anni di collaborazione che si concretizzano in una spolverata di notorietà offerta dall’occasione di celebrare i dieci anni di attività del centro commerciale La Fabbrica, uno dei primi nella nostra zona e situato al crocevia rappresentato dall’area di Santo Stefano di Magra che lo ospita (Domenica 22 ottobre la celebrazione del 10mo compleanno).
Abbiamo intervistato Settimo Scatena, direttore del centro commerciale La Fabbrica e il professor Iacopo Chiuminatti, responsabile dell’Agenzia pubblicitaria Freeidea interna all’Istituto Einaudi e un rappresentante degli studenti coinvolti nell’attività.
In conferenza stampa abbiamo anche chiesto le impressioni personali ai ragazzi ed alle ragazze dei vari anni scolastici che si occupano di questo ambito, ricevendo feedback molto positivi riguardo al lavoro che li impegna, al rapporto con professori e committenza, all’entusiasmo e alla particolarità (non scontata) di poter studiare e lavorare in un campo che li appassiona, stimolandoli e lasciandoli liberi di sfogare la propria creatività riuscendo a realizzare le proprie idee e vedendole finalmente attive quali messaggi destinati al pubblico.
A riprova della cura e dell’attenzione dimostrata dal corpo docente, si fa riferimento al fatto che i migliori progetti grafici premiati ogni anno non sempre sono quelli delle classi quinte anzi, sono distribuiti in base al merito ed è frequente che siano i ragazzi dei primi anni ad aggiudicarseli.
Se il talento e la passione ci sono e vengono riconosciuti il merito è sicuramente di chi trasferisce conoscenza. È da qui che nasce l’entusiasmo dei giovani.
Se non è buona scuola questa....