“Dobbiamo continuare a batterci contro le discriminazioni di genere per mettere in condizione le donne di esprimere nel lavoro e nell’impresa le proprie potenzialità e contribuire allo sviluppo economico della nostra città”: Mariella Frullo, imprenditrice nel settore alimentare, titolare della Pucceria di Mary e An, si presenta così, dolce ma al contempo tenace. Mariella è stata eletta da poche settimane nuova presidente del gruppo spezzino di Donne Impresa Confartigianato, movimento della piccola e media impresa che conta 40.000 imprese in Italia. “Le donne sono determinanti nell'economia italiana per agganciare la ripresa e rilanciare la competitività delle nostre aziende. Rispetto ai nostri colleghi, noi imprenditrici abbiamo un maggiore carico di responsabilità, soprattutto sul fronte familiare, riusciamo a lavorare il doppio”.
Da poco presidente di Confartigianato Donna Impresa, una nuova sfida?
Più che una sfida, per quanto mi riguarda sarà un nuovo impegno che prenderò a cuore e cercherò di portare avanti con competenza ed entusiasmo.
Come è iniziata la sua carriera di imprenditrice?
È iniziata diversi anni fa. Ho studiato Scienze dell'Alimentazione all'Università di Potenza e mi sono poi specializzata in ambito enologico conseguendo una laurea in Agraria-Viticoltura ed Enologia, presso l'Università di Pisa nel 2003. Da allora ho iniziato il mio lavoro da 'enologo' occupandomi di diverse aziende vitivinicole nel centro Sud. Sono stata Presidente di un'Associazione culturale molto seguita giù in Puglia che mi ha permesso di realizzare tanti progetti importanti per il settore alimentare e numerosi eventi. Ho seguito e avviato diverse aziende di ristorazione in Puglia.
Pugliese nel sangue ma spezzina d’adozione?
Sì. Ad un certo punto si fanno i conti con i sentimenti. L'eterno dilemma delle donne. Conciliare carriera e famiglia. Avendo marito qui alla Spezia ho sempre viaggiato, ma ad un certo punto ho preferito fermarmi e ho scelto di ricominciare tutto in questa bellissima città. Mi sono rimessa in gioco. Ho creduto e credo ancora nelle tante potenzialità di questo territorio, ma ho comunque voluto portarmi dietro un pezzo della mia cultura e tradizione pugliese aprendo un'attività artigianale di gastronomia e panificazione specifica con il prezioso aiuto di Confartigianato.
Si è sei mai sentita discriminata nel lavoro solo per il fatto di essere donna?
Per fortuna pochissime volte. Ma è successo. Nonostante il mio lavoro da enologo, da sempre prettamente maschile, ho trovato discriminazione solo in taluni casi. Per il resto mi sono sempre sentita considerata come una 'novità' e messa alla prova, quello sì. Ma non ho mai dato peso e sono sempre andata avanti.
Sta per avere un figlio. Non sarà facile conciliare lavoro e famiglia...
A dire il vero non è facile neanche ora. Noi imprenditrici donne non abbiamo diritto a maternità e altri diritti acquisiti. Dunque finché si può si deve continuare a lavorare. Questo è un punto sul quale occorrerebbe riflettere molto. Lo stato dovrebbe prevedere un nuovo sistema di welfare attento alla specificità del lavoro autonomo femminile.
Su quali temi vorrebbe improntare le iniziative del gruppo donne?
Sicuramente sui diritti delle donne in ambito imprenditoriale, sull'importanza di fare gruppo e insieme realizzare eventi di successo che possano portare il nostro territorio ad essere più vissuto e valorizzato.