"I risultati dal punto di vista occupazionale sono eccellenti, le esperienze di successo: è per questo che lanciamo un appello alla Regione Liguria, perché tenga conto di questi risultati e destini rapidamente al Distretto le risorse necessarie per finanziare nuovamente queste iniziative profittevoli". A dirlo - questa mattina, alla presentazione di un bilancio delle performance del DLTM - Lorenzo Forcieri, Presidente del Distretto, alla prima uscita pubblica con la stampa dopo le indagini che hanno travolto l'Autorità Portuale il 2 novembre scorso, costringendolo alle dimissioni.
Il mare come motore dell'economia europea, una crescita sostenibile nei settori marino e marittimo: la cosiddetta blue growth (la crescita blu). Questa la chiave delle attività del Distretto Ligure delle Tecnologie Marine, "che opera in coerenza con la strategia del progetto Europa 2020", precisa Anna Mori, Manager Formazione del Distretto.
Tre gli obiettivi del piano europeo: sviluppare un'economia che sia basata sull'innovazione; che sia più competitiva, più verde e più efficiente sotto il profilo delle risorse; che abbia infine un alto tasso di occupazione.
I RISULTATI NEL DETTAGLIO
I numeri sembrano dar ragione alle premesse: 61 seminari e workshop con circa 2500 partecipanti (per il 2017 in programma altri 10 appuntamenti), supporto e tutoraggio per 2 tesisti su temi di interesse per gli associati del Distretto, 48 progetti di ricerca e 80 assegni biennali per giovani ricercatori (per un totale di 4 milioni di euro, grazie ai fondi FSE Regione Liguria), l'attivazione di tre dottorati di ricerca in collaborazione con l'Università di Genova nel settore del monitoraggio meteo-marino, 60 stage attivati e un progetto di alternanza scuola-lavoro con gli istituti superiori della Spezia (IIS Fossati - Da Passano e IS Capellini-Sauro) che ha reso possibile 60 percorsi in convenzione e 150 attività di collaborazione sulle attività promosse dal DLTM.
Ma il fiore all'occhiello rivendicato dal Distretto è il coinvolgimento di laureati o studenti universitari, la loro formazione e il loro successivo sbocco occupazionale, in percentuale quasi sempre garantito. Ecco quindi il Master di secondo livello FORTEMARE (finanziato con fondi FAR-MIUR), conclusosi nel 2016, nato come risposta formativa alle esigenze emerse nei progetti di ricerca industriale e incentrato sul settore delle tecnologie marine, che costituisce da tempo uno dei punti di forza dell'economia regionale. I numeri di FORTEMARE? Un finanziamento totale di 1 milione 971 mila euro, 33 risorse formate con una borsa di studio di 1353 euro al mese e una percentuale di occupati a 6 mesi intorno all'81%.
"Il nostro – spiega Anna Mori – è un esempio di collaborazione tra imprese, enti di ricerca e amministrazioni locali". Per precisione: il DLTM coinvolge alcuni tra i più grandi gruppi industriali presenti in Liguria, un consorzio di 96 piccole-medie imprese, l'Università di Genova e tutti gli enti pubblici di ricerca che operano nel settore delle tecnologie marine.
IN ARRIVO LA SCUOLA INTERNAZIONALE DI TECNOLOGIE MARINE
La ciliegina sulla torta è la nascita – in dirittura d'arrivo – della Scuola Internazionale di Tecnologie Marine del Polo DLTM, che cercherà di mettere a sistema le competenze dell'università, degli enti pubblici di ricerca, del sistema formativo e delle aziende, promuovendo corsi di alta formazione e dottorati su temi interdisciplinari (veicoli marini, oceanografia, meteorologia, biologia, sicurezza marina, energia rinnovabile, estrazione marina, ecc). Tre mondi il più delle volte non comunicanti – industria, istruzione e formazione, ricerca - sperabilmente inizieranno a parlarsi.
Tra i paesi europei coinvolti Gran Bretagna, Francia, Germania, Belgio e Polonia. Tra i partner aderenti invece (ma siamo ancora in fase di sperimentazione): l'École centrale de Nantes, la Cranfield University, l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, l'Università di Liegi, la Rostock University e, ovviamente, la Fondazione Promostudi La Spezia e l'Università di Genova.
E IL FUTURO?
Nel cassetto, in attesa dei necessari finanziamenti, numerosi altri progetti: un master universitario di primo livello in "Project Management & Quality Management per il Settore Navale e Nautico" (in collaborazione con l'Università di Genova, di Pisa e NAVIGO scarl); una nuova edizione, visto il successo delle precedenti, del master in "Systems Engineering"; l'attivazione di tre Summer School all'interno dell'attività della Scuola Internazionale e altre consistenti iniziative.
FUGA DEI CERVELLI? NO, GRAZIE
"Visto che si parla tanto di fuga dei cervelli – sottolinea il direttore amministrativo del DLTM, Pierluigi Tivegna – noi dimostriamo che, utilizzando al meglio i fondi pubblici, si possono avere dei risultati occupazionali estremamente soddisfacenti".
Tutto questo alla Spezia, la città da cui i giovani, per costruirsi un futuro, emigrano da sempre. Forse un briciolo di quel futuro, in proporzioni limitate, sta cominciando a nascere anche qui. Complice la presenza di una piccola università, destinata a crescere, che si occupa proprio di mare.
"In questa città – conclude Forcieri – c'è bisogno di sinergia, non di sterili competizioni tra enti che si occupano di tematiche del tutto simili".
A patto che la Regione finanzi nuovamente il DLTM: 10 i milioni di euro necessari di cui parlavano stamattina i rappresentanti del Distretto. Anche una somma minore non verrebbe di sicuro disdegnata.
UNA NUOVA SEDE
"Il DLTM si trasferirà al Polo Falcomatà entro la prima metà del 2018, i lavori stanno procedendo abbastanza bene", lo ha dichiarato il Presidente del Distretto, Lorenzo Forcieri.
Qui sotto è possibile scaricare il file con tutti i dettagli.