La proposta contenuta in quel decreto è il frutto di una battaglia condotta dall'UPI in difesa delle Province messe all'angolo con l'Art 23 del Decreto "Salva l'Italia" che ne snaturava il ruolo ed il profilo costituzionale. All'interno di questo clima di grave confusione politica emerge con forza la preoccupazione per i tagli che i bilanci delle Province subiranno nel 2013: secondo i dati raccolti su 74 Province esaminate solo 21 ad oggi possono garantire l'equilibrio economico-finanziario. Sono numeri sconcertanti che danno l'idea della dimensione del problema che stiamo affrontando. Ci troviamo in una situazione paradossale in cui si è rallentato o addirittura bloccato il decreto sulla riorganizzazione delle Province ma non i tagli. Per dare l'idea di quello di cui stiamo parlando è necessario porre attenzione sui numeri: nel 2012 le Province hanno subito un taglio complessivo di 500 milioni di euro e nel 2013, anno che ci preoccupa fortemente, prevede un ulteriore scure di 1 miliardo e 200 milioni di euro. Per la Liguria in particolare il taglio è di 24 milioni nel 2012 e di 58 milioni nel 2013. Se nel 2012 la Provincia della Spezia è riuscita a chiudere il bilancio, grazie ad alcune operazioni come la vendita delle azioni Salt, per il 2013 esprimiamo, come tutte le altre Province italiane, forte preoccupazione: i tagli sono infatti insostenibili. In questa condizione di incertezza la tutela del personale è la battaglia che intendiamo portare avanti in primo luogo. Questo è lo stesso Ente che, unico in Italia, nel 2008 decise la stabilizzazione dei precari quando la norma ed il parere tecnico dei dirigenti dicevano che non si poteva fare. L'atteggiamento è immutato ed intendiamo assumerci la stessa responsabilità di allora per la tutela di ogni posto di lavoro. Non esiste ad oggi nessun esubero formale ne il rischio che i dipendenti non percepiscano lo stipendio. Il rischio che corriamo nel 2013 è il medesimo che corre la maggior parte delle Province italiane: il dissesto di bilancio. Su questo la Provincia della Spezia da sola non può nulla, è in atto infatti una battaglia politica nazionale che recentemente ha visto protagonista il Presidente dell'UPI Antonio Saitta con clamorose dichiarazioni sull'impossibilità da parte delle Province di garantire addirittura l'apertura delle scuole. Su questa strada dobbiamo proseguire con determinazione dimostrando che la sofferenza delle Province è la sofferenza di tantissimi lavoratori e dei territori. Una riforma dei livelli istituzionali necessita di molto più pensiero di quanto non ve ne sia stato in questi ultimi due anni e di certo non può essere affrontata attraverso una manovra di carattere economico finanziario"
Marino Fiasella, Commissario straordinario della Provincia della Spezia