Hanno partecipato i balneatori di Monterosso, Levanto e Bonassola alla riunione che si è svolta presso i bagni Stella Marina, coordinata da Davide Colombo referente per CNA La Spezia e con il Presidente provinciale CNA Balneatori Roberto Zolesi, il Presidente regionale CNA Balneatori Alessandro Riccomini e la consigliera regionale Stefania Pucciarelli, a riprova di quanto la Regione Liguria appoggi la battaglia dei balneatori a tutela delle prospettive delle proprie attività.
"La Regione Liguria è capofila nel sostenere le imprese balneari liguri e nel rifiutare le aste europee per garantire l'occupazione locale. un'ottica che deve essere nazionale a difesa di posti di lavoro per milioni di famiglie." ha commentato Stefania Pucciarelli, consigliera regionale Lega Nord.
Punto centrale dell'incontro la problematica legata alla direttiva che in in oltre dieci anni e a seguito di diversi governi non ha avuto una risoluzione ma ha visto solo il rimandare di decisioni e posizioni tramite proroghe, sino alla sentenza europea del prossimo maggio. CNA fa sentire il proprio sostegno alle imprese turistiche di questo comparto e invita per altro ad una coesione che sappia guardare oltre alle associazioni di categoria d'appartenenza per avere più peso e ascolto.
"La soluzione alla questione è nell'avere una visione unitaria e far sentire concordemente la nostra voce" ha dichiarato in apertura d'incontro Roberto Zolesi, Presidente CNA Balneatori provinciale.
"Il prossimo maggio si arriverà ad una sentenza della corte di giustizia europea e nel mentre abbiamo una proroga sino al 2020, un periodo utile necessario per rivedere la nostra normativa. La Spagna e il Portogallo hanno sostenuto le imprese del settore della loro nazione, hanno così difeso le piccole aziende famigliari che vivono di questo indotto." ha spiegato il Presidente regionale CNA Balneatori Alessandro Riccomini. - "Un settore importantissimo in termini occupazionali ed economici per l'Italia, noi dobbiamo tutelare le nostre coste e i nostri balneatori allo stesso modo."
Il rischio è anche quello che paradossalmente alle aste future possano partecipare società e multinazionali comunitarie spagnole e/o portoghesi che nei propri confini non hanno permesso tale diritto di concorrenza.
"Chiediamo prima di tutto che venga pensata una normativa statale che ci tuteli così come hanno fatti altri paesi comunitari, e che venga intesa la concessione demaniale come un bene e non un servizio. La durata concessoria inoltre deve essere di 30/35 anni, in modo tale che siano ipotizzabili anche investimenti."